“È possibile iscriverci presso una Comunità degli Italiani residente in Croazia e associata all’Unione Italiana, onde poter esercitare il nostro diritto di soci effettivi (non sostenitori) e di voto? Se la risposta è negativa chiediamo di prevedere questa possibilità portando una modifica allo Statuto dell’Unione Italiana”.
A una settimana dalla nomina di Astrid Del Ben a nuova coordinatrice dell’Unione italiana di Capodistria, quattro membri dell’Assemblea dell’associazione Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” Pirano (Daniela Paliaga Janković, Manuela Rojec, Andrej Rojec, Christian Poletti), hanno scritto direttamente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, esprimendo un netto disaccordo con gli ultimi sviluppi della costola Capodistriana dell'organizzazione.
“Dispiace molto dover dedicare del tempo - spiega Andrej Rojec -, per chiarire questioni che ritengo elementari e dovrebbero essere alla base del comportamento dei rappresentanti di una comunità, secondo me importante, e mi riferisco a quella di Pirano, importante per la Comunità nazionale italiana autoctona. Il massimo momento espressivo della nostra comunità, in qualità di istituzione, dovrebbe essere rappresentato dalla individuazione dei valori e dei disvalori rispettivamente da tutelare e da reprimere. Alcuni di noi vengono ripetutamente ignorati, e lo sottolineo, proprio ignorati. Vorremmo tutelare i valori che delle persone stanno oggi frantumando, riunendosi disgiunti dall'assemblea di Unione Italiana, disgiunti dall'unitarietà della Comunità nazionale italiana autoctona, che è rappresentata proprio dall'Unione italiana, l'organizzazione unitaria autonoma, democratica e pluralistica degli italiani delle due repubbliche, quella di Croazia e quella di Slovenia”.
Nella missiva i firmatari sottolineano come quanto deliberato dalla Consulta in sede separata “sia in disaccordo con lo statuto e con quello dell’UI, contrariamente al voto espresso dall’Assemblea dell’Unione Italiana riunitasi a Verteneglio in data 20 novembre 2023”, e condividono “tutte le domande e i dubbi espressi dal consigliere Enea Dessardo nell’articolo La banalità del legale, uscito sulla Voce del popolo in data 26 febbraio 2024”.
“Abbiamo proposto ai membri dell’Assemblea (direttivo) della CI “Giuseppe Tartini” Pirano – prosegue la lettera - una riunione straordinaria per discutere sui recenti fatti accaduti in ambito di Consulta che, dal 9 gennaio 2024, delibera in modo non trasparente, segreto in barba ai principi fondamentali di democrazia e condivisione e soprattutto si rifiuta di dare spiegazioni (benvenute anche tramite stampa) ai suoi elettori”.
“Ci dissociamo dai “congiurati”, ci dissociamo da questo modo inaccettabile di operare”, proseguono i firmatari, esprimendo “amarezza per quanto sta succedendo, per la grande perdita di tempo che coinvolge i soci e i consiglieri di tutte le Assemblee delle Comunità degli Italiani invece di dedicarlo alla correzione degli articoli statutari superati, alla costruzione della collaborazione per il bene della Comunità nazionale Italiana, ai progetti e alle attività che ci rendono protagonisti sul territorio storico della nostra presenza”.
Alessandro Martegani