In Istria, anche nell’attuale emergenza coronavirus il bilinguismo viene spesso ignorato sia a livello locale che regionale. Infatti, negli avvisi, comunicazioni e informazioni di servizio alla cittadinanza il più delle volte la lingua italiana viene ignorata nonostante le precise disposizioni statutarie. A questa spiacevole situazione ha reagito il presidente del Consiglio della Minoranza italiana autoctona della Regione istriana Gianclaudio Pellizzer che ha inviato una precisa sollecitazione alla Vicepresidente italiana della Regione Giuseppina Rajko e all’Assessore alla Comunità nazionale italiana e altri gruppi etnica Tea Batel. Nel testo Pellizzer sottolinea di comprendere “appieno il disagio che esiste in tutti i cittadini "come pure l’apprensione che regna nelle amministrazioni regionali, cittadine e comunali per quanto riguarda la salute dei cittadini, il sistema sanitario e l'economia”.
Il presidente del Consiglio della minoranza nota con “soddisfazione che le misure adottate a livello regionale e statale stanno dando i loro frutti” e spera che il tutto finisca quanto prima.
“In questo contesto e con il fine di informare tutta la cittadinanza -rileva Pellizzer- facciamo appello a voi affinché venga, (…) rispettato il bilinguismo in quanto abbiamo notato che in luoghi di servizio pubblico quali le banche, le case della salute, i cimiteri, l'ospedale, i supermercati, i notai, i centri di assistenza e di previdenza sociale come pure le conferenze stampa trasmesse dalla TV o radio in regione, non si attengono ai dettami statutari di applicazione del bilinguismo. Tutto ciò crea malcontento tra i connazionali che si vedono decurtati da informazioni di estrema importanza nella loro lingua”.
Ai due rappresentanti si chiede di intercedere “presso le amministrazioni regionale, cittadine e comunali per far sì che le stesse intervengano preso chi di dovere in modo da dare le informazioni anche nella lingua italiana veicolando in tal modo le informazioni anche ai nostri connazionali”.
Rimane l’amara constatazione che in materia di diritti degli Italiani autoctoni, i buoni propositi sulla carta ossia trattati internazionali, leggi nazionali e statuti non vengono attuati nella dovuta misura, complice soprattutto l’apatia della classe politica dirigente, salvo qualche eccezione a livello locale.
Valmer Cusma