Sicuramente Nelida Milani è la massima espressione intellettuale della Comunità nazionale italiana e al contempo fulgido esempio di integrità morale. Alla presentazione del suo ultimo libro "Di sole, di vento e di mare" è intervenuta alla fine e le sue parole sono state l'allarme per la barca dell'italianità che sta andando alla deriva, non solo per colpa del sistema ma anche dei connazionali che spesso e volentieri alla lingua italiana preferiscono quella della maggioranza. Ha parlato di condizionamento ideologico prima e linguistico adesso.
"Il condizionamento ideologico", dice Nelida Milani, "è stato molto forte e ha rappresentato un ombrello per coprire tutti gli altri condizionamenti. Noi poi precipuamente abbiamo risentito del condizionamento linguistico in seguito all'impatto con un'altra lingua che si è sovrapposta alla nostra lingua e cultura".
Il suo libro "Di sole, di vento e di mare", un intreccio tra narrazione e saggistica, comprende tre racconti, ispirati alle tragedie provocate a Pola dal secondo conflitto mondiale e dall'esodo. Dalle parole di Nelida emergono aspetti legati all'identità, come osservato da Loredana Bogliun: "È rilevante per noi riconoscersi come Istriani, Italiani d'Istria attraverso la nostra storia, perché è importante il recupero della memoria storica, che ci è stato impedito per lunghi anni per il fatto che vivevamo in una situazione di regime".
Il libro è pubblicato dalla Ronzoni Editore di Vicenza, il cui fondatore Beppe Cantele ha parlato di progetto culturale che si esprime mediante il libro. Curatore del volume e moderatore della serata Mauro Sambi che ha collocato Nelida Milani tra i letterati di valore europeo. Alcuni brani scelti sono stati letti da Rosanna Bubola.
Valmer Cusma