Scoppia la polemica sulla presunta doppia residenza del deputato della Comunità nazionale italiana, Felice Žiža. La questione è stata sollevata ieri dal portale “Regional Obala”, che ha anche pubblicato un certificato che attesterebbe la residenza del parlamentare a Muggia dal 2 marzo 2020.
Secondo il giornale on line la doppia residenza non sarebbe consentita e, aggiunge sempre “Regional Obala” se Žiža non avesse più la residenza in Slovenia non potrebbe più rappresentare la Comunità nazionale italiana in parlamento. Nell’articolo si dice anche che, se il deputato avesse fornito dati falsi rischierebbe addirittura tre anni di carcere. Il portale si chiede se il tutto non sia stato fatto per aggirare le restrizioni sul passaggio del confine imposte per arginare il Coronavirus.
E sul tema attacca il gruppo Unitarietà-Insieme, che proprio in queste ore sta definendo il proprio candidato da contrapporre a Žiža alle prossime elezioni politiche. In un durissimo comunicato, firmato da Luka Juri e Ondina Gregorich Diabaté, il gruppo si dice “scioccato” dalla notizia “sul doppio gioco residenziale da parte del deputato Felice Žiža”. “Se la notizia fosse vera - si legge nel comunicato - il suo comportamento si dimostrerebbe del tutto sprezzante della legislazione in vigore: un’ennesima fa beffa di tutte le cittadine e cittadini onesti che l’hanno votato e porrebbe per l’ennesima in cattiva luce tutta la Comunità”. “Utilizzare la doppia cittadinanza e la doppia residenza, - continua la nota - sotterfugio illegale, per farsi gioco delle limitazioni nel periodo della quarantena covid, limitazioni che tutti abbiamo dovuto rispettare per poter, collettivamente, salvare vite umane, è degno della più decisa condanna”. “Siamo convinti - concludono i due firmatari - che la nostra comunità meriti un deputato onesto e che la conseguenza di tale comportamento possano essere soltanto le dimissioni, ovvero, in questo momento pre elettorale, di riconoscimento che un personaggio così non merita di rappresentare più la nostra Comunità”.
Alla accuse però ha replicato lo stesso Felice Žiža: "La realtà è che tantissimi nostri connazionali hanno la doppia cittadinanza, sia slovena sia italiana, e chi ha la cittadinanza italiana ha molto spesso anche la residenza in Italia, cosa permessa sia dalla legge italiana sia dalla legge slovena: doppia cittadinanza e doppia residenza. Esiste anche una convenzione firmata dall’Italia e dalla Slovenia che regolamenta le questioni di tassazione degli stipendi e degli immobili, e la dichiarazione dei redditi nel caso un cittadino abbia doppia residenza in Italia e in Slovenia: ad esempio, per stabilire quale residenza sia prevalente sull’altra, bisogna guardare dove si pagano più tasse. È la convenzione stessa a parlare di doppia residenza e di doppio lavoro, perché noi viviamo in questo territorio transfrontaliero dove non solo i nostri connazionali, ma tutti i nostri concittadini viaggiano ogni giorno al di là e al di qua del confine. Quindi è una cosa assolutamente legale, trattata anche dalla convenzione Italo slovena.”
“I nostri concittadini che hanno la doppia cittadinanza hanno due possibilità, o di avere la doppia residenza anche in Italia, legalmente riconosciuta da tutti e due paesi, oppure iscriversi all'Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all'estero: io adesso sono uno di questi. Ho avuto anche la residenza a Muggia, lo dico tranquillamente, ma è una cosa completamente consentita e prevista dalle legislazioni di entrambi gli Stati, sia dell'Italia sia della Slovenia, e non ci vedo nulla di illegale”.
Detto questo, aggiunge, io sono “orgoglioso di poter dichiarare di essere un cittadino istriano, cosa – aggiunge - che non esiste ha formalmente, lo so, però io sono nato a Pola, ho vissuto anche a Parenzo, ho parenti sia Pola sia a Parenzo e dintorni, mi sono trasferito con la famiglia a Isola, sono cresciuto a Isola e continuo a vivere a Isola. Ho la residenza a Isola, ho studiato a Trieste e vissuto anche a Muggia, quel piccolo pezzettino di terra dell'Istria che è sotto la Repubblica Italiana. Sono cose che sanno tutti: proprio in questi giorni è in corso anche il dibattito pubblico sul nome Istria, oppure Istria slovena, e io sono a favore chiaramente del nome Istria, in maniera assoluta, divisa sui tre stati. Le guerre del Novecento ci hanno portato due confini, quello Italo jugoslavo, poi diventato Italo sloveno e sloveno croato, ma credo che la Comunità nazionale italiana, e i dirigenti in particolare, abbiano questi grandi valori di unitarietà nell’ambito di tutta la nostra penisola istriana, in particolare dove convivono i nostri connazionali, nell’Istria slovena, nell’Istria croata, ma Istria. Collegare la penisola istriana anche all’area di Muggia, del golfo di Muggia e di San Dorligo, dove vivono anche gli amici della comunità Nazionale slovena in Italia, è un valore inestimabile”.
“Io – aggiunge Žiža - mi reputo una persona che collega tutta questa comunità, che fa vivere il territorio in maniera unitaria fra tre stati, e che porta avanti gli interessi della Comunità nazionale italiana non solo in Slovenia. Devo dire che collaboro con tantissime comunità anche dell’Istria croata, ogni giorno di più, e collaboro anche con la parte italiana, con la nostra nazione madre: questo per me è un valore inestimabile e spero che tutti i nostri connazionali possano pensarla come me e condividere i miei valori, che sono i nostri valori”.
Alessandro Martegani