Fanno eccezione Capodistria, Fiume, Lussinpiccolo, Orsera, Parenzo Verteneglio e Pola dove i nominativi in corsa superano i seggi assegnati. Volendo soffermarci sui sodalizi maggiori per i 6 posti di Fiume concorrono 9 persone per quelli di Pola invece 7.
Stupisce il fatto che tra i nomi in corsa non ci siano quelli che nella passata legislatura erano legati al gruppo di opposizione ‘’La svolta’’. Ovvero qualcuno c’ è come Glauco Bevilacqua per Cittanova o il quartetto rovignese Pellizzer-Suran- Rocco-Venier ma è evidente che non c’ è stata quell’intesa necessaria a far emergere quell’ unità d’ intenti che ha contraddistinto l’operato del gruppo nell’ ultimo mandato.
In tanti ci hanno raccontato di essere stanchi e sfiduciati visto che nonostante l’impegno profuso non sono stati raggiunti i cambiamenti sperati. Ora -dicono alcuni- è giusto lasciare il posto a forze nuove e a concentrarci su altre iniziative. I futuri progetti potrebbero essere, come per Torre o Pola, volti al rafforzamento del ruolo e della soggettività delle rispettive Comunità degli Italiani; Comunità che stanno affrontando, e non sono le uniche, una vera e propria crisi dovuta alle lungaggini nello stanziamento dei finanziamenti. Problema denunciato con veemenza dall’ ex presidente del parlamentino minoritario, Tamara Brussich ma anche da Fabrizio Radin contraddistintosi- ultimamente- per la ferma opposizione a Maurizio Tremul. Sorprende perciò la loro non candidatura all’ UI, come sorprende la rinuncia delle fiumane Orietta Marot o Gianna Mazzieri Sankovich.
Lascia perplessi pure il fatto che ben 10 sodalizi, seppur minori, non abbiano espresso alcun nominativo. Incapacità organizzative o disinteresse? Lo scopriremo prossimamente.
Intanto due sono le cose certe. Conosciamo già i nomi di ben 42 dei 75 futuri consiglieri e che l’unico duello interessante, probabilmente, sarà quello per la presidenza della Giunta esecutiva tra Marin Corva e Sandro Damiani.
Lionella Pausin Acquavita