"Importante andare a votare, importante recarsi al voto sia per eleggere i vostri organismo interni che quelli dell'Unione Italiana" questo l'invito che Sandro Damiani ha rivolto ai capodistriani. Come ha spiegato Capodistria è una località che ama tantissimo e ritiene un po' sua grazie agli anni di collaborazione trascorsi alla Radio e alla Televisione. ''Mi sono candidato perché preoccupato della spaccatura che interessa l'Unione con alcuni grandi sodalizi come Pola e Rovigno che si stanno allontanando sempre di più dalla nostra massima istituzione" ha affermato Damiani aggiungendo che è sua intenzione riattivare quella marea di connazionali che si sono distanziati dalla CNI. Secondo l'ex direttore del Dramma Italiano la nostra minoranza rischia di scomparire e solo una forte politica culturale la può salvare. Il desiderio di Damiani è quello di dare maggiore autonomia alla nostra compagnia teatrale e nuovo slancio alla Casa editrice EDIT, specie nel settore dell'editoria. "L' Unione Italiana dovrebbe essere al servizio delle Comunità degli Italiani; non dovrebbe arrogarsi il diritto di decidere a loro nome" ha affermato ancora Damiani non mancando di criticare la leadership uscente, il suo avversario Corva e soprattutto Maurizio Tremul che a suo dire sarebbe colpevole della difficile situazione in cui versa il nostro gruppo nazionale. L' intento di Damiani sarebbe pure quello di ricreare quell' élite intellettuale che -sulla scia di quanto fatto nel passato da Antonio Borme e colleghi- dia nuovo slancio e nuova speranza alle istituzioni minoritarie. "In primo luogo, alle nostre scuole diventate comunità alloglotte con studenti che tra di loro non parlano l'italiano" ha affermato ancora Damiani che ha auspicato inoltre la necessità di migliorare i rapporti con l'Università popolare di Trieste.