Si tratta del primo progetto Erasmus plus al quale partecipa la CAN Costiera, un'esperienza formativa salutata dall'ente costiero come pure dall'Università di Camerino che ha dato pieno disponibilità a collaborare anche in futuro con l'istituzione della comunità nazionale italiana. Un'esperienza di tre mesi conclusasi con una presentazione che si è svolta presso Palazzo Gravisi a Capodistria alla presenza degli esponenti della comunità nazionale italiana, il console italiano Giuseppe D'Agosto e in collegamento i docenti dell'Università di Camerino.

Il segretario della CAN Costiera Andrea Bartole: "Trattandosi di una proposta pervenuta da una facoltà di giurisprudenza ci sembrava un' opportunità per far conoscere la particolarità dei diritti della comunità nazionale italiana in Slovenia. Questa volontà di continuare a collaborare è stata espressa soprattutto dell'università di Camerino anche con altri tipi di progetti legati proprio all'aspetto giuridico di queste aree e quindi un' interazione per comparare da vicino i profili giuridici di questi territori con altri profili di cui si occupano loro presso la loro Università."

La studentessa Chiara Onorati in procinto di terminare gli studi alla Facoltà di giurisprudenza in tre mesi di stage (prima rinviato e poi accorciato causa covid) ha preso in esame la base giuridica, di tutela della minoranza italiana in Slovenia studiando la costituzione, analizzando leggi, navigando sui siti web della pubblica amministrazione slovena visitando anche gli uffici per capire di prima mano lo stato delle cose. "Ho potuto imparare che la comunità nazionale italiana è presente, seppur è una minoranza, però comunque attiva e fa di tutto per cercare di tutelare e vigilare sull'attuazione del bilinguismo, cosa importante perché se questo non avviene si perdono tutti quei traguardi che sono stati raggiunti finora."

Ma cosa l'ha spinta a scegliere Capodistria e la CAN Costiera per il suo stage curriculare previsto dal progetto Erasmus Plus?

"Perchè ho scelto la CAN Costiera? In quanto sono legata a questi posti, in quanto mio padre parte della sua adolescenza l'ha visuuta qui frequentando le scuole qui, dato che mio nonno ha lavorato presso il consolato generale di Capodistria. In questi posti alla fine un po' perché ci sono tornata per le vacanze, per rivedere i questi posti dei racconti il mio nonno di mio padre, ma anche perchè mi ha sempre affascinato il poter approfondire come la comunità nazionale italiana presente qui in Slovenia funziona e quali sono le basi giuridiche e legali su quali poggia. Studiando giurisprudenza mi affascina molte il diritto e volevo approfondire queste tematiche anche perché poi quale occasione migliore di un Erasmus Plus per poterlo fare. Senza l'appoggio dell'università e dei professori, della loro disponibilità, non sarebbe stato semplice i questo periodo di covid. Un po' anche per la mia testardaggine perchè ci tenevo a fare questa esperienza e alla fine è stato possibile, è stata molto bella e sono contentissima di averla fatta."(ld)

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria