“Pensare alla riformulazione delle modalità di finanziamento della Comunità Nazionale italiana alla quale va garantito il funzionamento ordinario” così Massimiliano Fedriga sui contributi che il Friuli-Venezia Giulia destinati alla nostra minoranza. “Perché se posso capire la logica dei bandi rispetto a dei progetti che possono essere utili o meno utili io devo garantire prima di tutto il funzionamento ordinario in quanto se non c’ è quello, se manca la vita quotidiana dell’associazione non ci possono essere neppure i progetti per quanto belli che siano. Ho dato, per quanto di mia competenza, indicazioni all’ Università popolare di Trieste che si vada in questa direzione e si ritrovi una normalità” ha affermato ancora il governatore FVG nel corso della conferenza stampa seguita alla colazione di lavoro che è servita ad individuare nuovi percorsi per implementare la già ottima collaborazione tra Slovenia e Friuli-Venezia Giulia. L’area confinaria è un’opportunità da sfruttare ipotizzando progetti condivisi da presentare all’ Europa nel settore dell’economia, del turismo, degli investimenti strutturali si è sentito dire a Strmol. Cerar dal canto suo ha salutato l’impegno della Regione e dello stesso Fedriga nel mantenimento dei finanziamenti alla stampa minoritaria. La paventata cancellazione dei contributi al Primorski Dnevnik avrebbe minacciato seriamente la libertà di informazione della comunità slovena ha fatto capire il capo diplomazia non mancando di ricordare le aspettative relative al seggio specifico per gli sloveni al Parlamento italiano. Concorde sulla necessità di garantire una rappresentanza della minoranza, svincolata dai partiti politici anche Fedriga. “Credo che la via da percorrere sia quella di Bolzano dove, anche in base all’Accordo con l’Austria, è stata superata la questione della proporzionalità rispetto al numero degli abitanti. "Garantire un seggio al Parlamento sarebbe un grande atto di civiltà, un atto che guarda al futuro” ha detto Fedriga.
Lionella Pausin Acquavita