“Rafforzare il ruolo politico dell’UI” è questa una delle priorità di Žiža che pure a Pola ha ribadito la necessità di una più stretta collaborazione con - come ha detto- tutte le forze in campo: CAN costiera, Consigli della CNI della Regione istriana e di quella litoraneo montana, ma eventualmente pure con altri soggetti presenti nel territorio e impegnati nella tutela e valorizzazione della nostra etnia. “Indispensabile un accordo che dia all’Unione italiana quale massima associazione rappresentativa ed unica ad unire gli italiani di Slovenia e Croazia, quel ruolo da ombrello indispensabile a dialogare con gli stati domiciliari e con la Nazione madre, l’ Italia e a rafforzare l’ unitarietà” ha detto tra le altre cose Žiža che ha ricordato la necessità di modificare lo statuto UI e conformarlo alla Legge sulle associazioni in Croazia.
Egli ha inoltre voluto ribadire di non esser legato ad alcuna formazione politica. “ Mi è stato fatto notare che circolano voci in questo senso ma non sono ne’ con gli uni ne’ con gli altri, bensì disponibile a dialogare e collaborare con tutti” ha detto convinto che l’ attività politica dei connazionali e’ rivolta sempre al bene della CNI. “Un connazionale è iscritto ad un partito per fare gli interessi della minoranza e non il contrario” ha affermato Žiža che sollecitato da alcune domande sul diverso grado di diritti e tutela della comunità italiana in Slovenia e Croazia, quali l’ aggiunta sul bilinguismo o le ore di programma di Radio e Tv Capodistria,ha affermato: “Non solo unitarietà, ma anche uniformità di trattamento”. Un percorso lungo e tortuoso- ha fatto intendere- ma non irragiungibile.
Lionella Pausin Acquavita