Appuntamento a Fiume domani sera alle 21 per il concerto dedicato al centenario della vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale, organizzato da CasaPound. Nessuno sa dove si farà e nemmeno se si farà effettivamente nel capoluogo quarnerino. Si specula che potrebbe svolgersi a Trieste, mentre da CasaPound si limitano a precisare che si tratterà di un evento di carattere strettamente privato e riservato.
A Fiume hanno subito dato ad intendere che il concerto non è cosa gradita. In città l’annuncio ha scatenato una ridda di polemiche e sui social si è fatto presto a tirare un parallelo tra la locale Comunità Italiana ed il fascismo. Nei giorni scorsi sulla pagina Facebook della Comunità degli italiani è comparso il categorico motto dei partigiani jugoslavi: “Smrt fašismu, sloboda narodu!” (Morte al fascismo, libertà al popolo). “Uno slogan forte", spiega Moreno Vrancich, presidente dell’Assemblea della Comunità degli italiani di Fiume, che ha voluto dare un messaggio chiaro e breve, considerato che "su Facebook la comunicazione funziona così”. Tutto questo per sottolineare che anche i vertici della Comunità degli Italiani ci tengono a dire che CasaPound e i loro musicisti non sono i benvenuti in città.
La perentoria presa di posizione non ha mancato di scatenare nuove polemiche, così, accanto a quelli che intessevano lodi ai vertici comunitari, c’erano anche coloro che li accusavano di essere rimasti “filo titini”. In ogni modo dopo qualche giorno il post è stato rimosso. “Ci siamo accorti", – spiega Vrancich, "della cattiva interpretazione che stava avendo”. Il punto, secondo Vrancich, è che molti hanno visto quel post senza sapere a cosa si riferisse e senza conoscere le reazioni della popolazione croata, che usava proprio quel motto per dire a CasaPound di stare lontano da Fiume.
A quel punto, il post, è stato sostituito con un comunicato dello stesso Vrancich in cui si spiega che la Comunità degli italiani di Fiume ripudia il fascismo. L’obiettivo, ribadisce Vrancich, è quello di distanziarsi dagli estremismi di qualunque tipo essi siano. Il suo dito però è puntato contro coloro “che vengono da fuori e rischiano di far danno”. Indipendentemente da quali siano le idee originali di CasaPound, dice Vrancich, la sensazione dei fiumani è che siano estremisti fascisti che vogliono “fare delle cose pro Italia ai danni della popolazione locale”. Un messaggio di questo tipo, per Vrancich, non può andar bene.
Quella che si è abbattuta sulla Comunità degli italiani di Fiume è per la nuova dirigenza una tegola che rischia di mettere a repentaglio i passi avanti fatti in questi mesi. Per Vrancich l’obiettivo resta quello di farsi apprezzare dalla maggioranza e di spiegare alla città cos’è la Comunità Italiana e perché è importante per Fiume.
Una posizione, quella di Vrancich, non condivisa da tutti. A Flavio Cossetto non vanno proprio giù i contenuti del comunicato. Quello che denuncia è la mancanza di qualsiasi consultazione, anche informale, prima della sua pubblicazione. Un documento che Cossetto definisce “infantile” e che gli ricorda i vecchi tempi, quando “ad ogni adunata degli esuli la Comunità Italiana era chiamata a distanziarsi e a scrivere lettere di giustificazione”. Per il consigliere l’obiettivo massimo della minoranza non può essere quello di venir apprezzata dalla maggioranza, ma quello della salvaguiardia della cultura italiana.