Fra i punti dell'accordo di governo sottoscritto dal deputato al seggio specifico della comunità nazionale italiana, Felice Žiža, e il premier, Robert Golob, figura anche il riconoscimento del percorso di studi fatto in Italia, una questione che rimane spesso incagliata nei meandri burocratici quando attraversa la frontiera. In particolare, le principali difficoltà si verificano per quanto riguarda gli esami specifici in ambito pedagogico, con l'inevitabile ripercussione sul reperimento di personale qualificato, secondo i canoni ministeriali sloveno, per le scuole italiane del territorio bilingue. Per accedere all'esame di abilitazione professionale, infatti, secondo Lubiana non è sufficiente la laurea specialistica, ma è necessario superare un corso andragogico-pedagogico in uno dei due paesi. Motivo per cui è sempre consigliato terminare nello stesso paese tutta la verticale del percorso di studio fino all’abilitazione all'insegnamento.
L'incontro odierno a Lubiana, che ha visto la partecipazione di funzionari del ministero dell'Istruzione così come del ministero dell'Università e della Ricerca, sembra aver risolto alcune questioni aperte. Ai nostri microfoni Ambra Slošar Karbič, in rappresentanza dei presidi delle scuole italiane, ha affermato: "è stato un incontro molto concreto, molto operativo, l’importante è aver trovato delle persone competenti per poter affrontare poi nel modo giusto tutte le problematiche che, inevitabilmente, si verificheranno anche in futuro". Più nello specifico, Slošar Karbič ha detto che la riunione ha portato una schiarita su alcuni casi particolari: " due casi riguardano proprio la scuola dove lavoro (la scuola elementare Vincenzo e Diego De Castro di Pirano n.d.r.), dove ci sono due insegnanti che hanno il problema della qualifica professionale, e per una di queste abbiamo risolto la questione, mentre nell’altro caso, che riguarda la scuola Dante Alighieri di Isola, siamo sulla buona strada per risolverlo, perché si tratta di una situazione molto simile, quindi il percorso è più o meno tracciato, siamo molto soddisfatti perché a partire dal prossimo anno scolastico molto probabilmente saranno assunte a tempo indeterminato". Positiva anche la valutazione fatta a fine riunione da Žiža: "abbiamo ricevuto risposte molto chiare su vari esempi che sono stati presentati da parte nostra, quindi due casi sono stati praticamente risolti, e altri due casi abbiamo invece ottenuto informazioni utili su come arrivare il prima possibile alla qualifica professionale in Slovenia, ovviamente dopo aver completato il percorso di studi in Italia.".
Dal ministero dell'Istruzione, che ha ospitato l'incontro, hanno preferito non rilasciare alcuna dichiarazione su un incontro definito comunque molto tecnico e operativo. Nessun commento anche da parte del presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani, che ha organizzato la riunione di oggi.
Valerio Fabbri