Per due anni consecutivi ha incontrato i docenti istriani a Matera, questa volta è venuta a incontrarli nei loro luoghi. Lei è Mariolina Venezia, scrittrice e sceneggiatrice lucana di grande successo. Un successo arrivato con il Premio Campiello ricevuto nel 2007 per il romanzo "Mille anni che sto qui", saga familiare ambientata in Basilicata, dall'Unità d'Italia al crollo del Muro di Berlino. Un libro che narra più di un secolo di storia di questa regione, ma, come ha spiegato l'autrice, "la storia vista dal basso, delle masse e delle persone senza nome", un affresco "che affonda le radici nelle storie popolari" che sentiva raccontare in famiglia.
Un romanzo denso e estremamente coinvolgente secondo Marisa Semeraro, consulente pedagogica del governo italiano, che ha curato la conversazione con Mariolina Venezia a Palazzo Manzioli: "L'ho letto e me ne sono innamorata. Ed è per questo che ho cercato la scrittrice e ho voluto e insistito affinché vi sia un incontro diretto con il corpo docente".
Ma a Isola si è parlato anche dei gialli di Imma Tataranni, la volitiva sostituto procuratore di Matera che dalle pagine di Mariolina Venezia è approdata in tv e ha conquistato tutti. Imma, chiarisce la scrittrice, è la continuazione nel tempo del racconto dello stesso territorio: "Nel giallo c'è un'investigatrice, e l'investigatore è colui che va in giro nei luoghi, va a cercare i problemi, a parlare con le persone. E quindi era ciò che mi permetteva meglio di raccontare la Basilicata ai giorni nostri, la Basilicata della globalizzazione, dove s'incontrano e si scontrano delle radici arcaiche ancora presenti e invece qualcosa di moderno e di nuovo che la rende uguale a tutto il resto del mondo".
Da parte di Marisa Semeraro un ultimo suggerimento di lettura: le impressioni sulla città di Trieste nel racconto lungo "Ritorni", scritto da Mariolina Venezia quale vincitrice del Premio Letterario Friuli Venezia Giulia, che ha ottenuto nel 2023.
La Basilicata sarà sede del Seminario estivo per i docenti nel mese di luglio. Dal prossimo anno, e per tre anni, come ha ricordato il console Giovanni Coviello, l'iniziativa si sposterà nel Friuli Venezia Giulia, cogliendo l'occasione della Capitale europea della cultura GO! 2025.