“A Felice Žiža rimangono da fare soltanto due cose: scusarsi pubblicamente per l’illegalità e la falsità, e dimettersi immediatamente dalla funzione di deputato che ancora ricopre!”
Non si allenta la pressione di Unitarietà-Insieme su Felice Žiža: la scorsa settimana, prima il portale “Regional Obala”, poi Luka Juri e Ondina Gregorich Diabatè, del gruppo Unitarietà-Insieme, avevano attaccato il deputato della Comunità nazionale italiana, Felice Žiža, che sarebbe titolare di una doppia residenza in Slovenia e in Italia. “Regional Obala” aveva anche pubblicato un certificato che attesterebbe la residenza del parlamentare a Muggia dal 2 marzo 2020, e i due esponenti di Unitarietà-Insieme, gruppo che sostiene la candidatura di Maurizio Tremul alle prossime elezioni, avevano sottolineato come la doppia residenza non fosse permessa dalle attuali norme.
Le accuse erano state rinviate al mittente da Žiža, che aveva assicurato che non c’è nulla d’illegale nella doppia residenza, situazione, ha aggiunto, peraltro comune a molti altri connazionali, e di essere iscritto all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all'estero.
Una spiegazione che però non ha placato la polemiche e su cui è tornato nuovamente Luka Juri. “Ciò che è stato da lui dichiarato – dice Juri in una nota - è una falsità bella e buona e rischia inoltre di trarre in inganno altre e altri connazionali e per evitare ciò è necessario fare chiarezza”. Non è vero, spiega, “che la doppia residenza anagrafica sia permessa: si tratta di un’illegalità che in Slovenia viene tra l’altro punita, secondo l’articolo 45 della Legge sulla residenza, con un’ammenda che va dai 200 ai 600 euro”. “Ciò che è permesso, grazie alla convenzione tra Italia e Slovenia, - aggiunge - è la doppia residenza fiscale, cosa completamente diversa e che non ha legame con la residenza anagrafica: Felice Žiža ha quindi ha commesso un’illegalità ed ha dichiarato il falso”.
Juri, sottolinea di aver anche provveduto a interpellare anche gli uffici competenti in Italia per fare chiarezza, attendendosi “una risposta a breve": “Ora – conclude - si pone soltanto la questione se abbia agito per pura ignoranza o intenzionalmente: difficile dire quale delle due alternative sia più grave per un deputato”.
Alessandro Martegani