"Ricordare affinché il tragico passato non si ripeta più, operare per arrivare a una memoria condivisa e investire nell'educazione storica e civica", questo il messaggio comune emerso negli interventi sentiti sia a Capodistria sia a Santa Domenica. Nel deporre una corona di fiori dinanzi al cippo che ricorda le vittime della guerra e delle esecuzioni del dopoguerra il presidente dell'Unione italiana, Maurzio Tremul ha affermato: "Dobbiamo fare in modo che questa parte della storia sia conosciuta anche in Slovenia e Croazia e continuare a creare iniziative che diano modo di comprendere a tutti i tanti drammi che ci sono stati per guardare avanti e costruire un futuro di pace amicizia e integrazione". Pure il vice-presidente della CAN Costiera, Kristjan Knez illustrando la radicale metamorfosi subita da queste terre nel secolo breve ha affermato che bisogna puntare sulla scuola, mentre il Console generale d'Italia a Capodistria Giovanni Coviello ha ricordato le parole del presidente Sergio Mattarella: "I nazionalismi hanno un antidoto ed è l'Europa". "Dobbiamo pensare in un'ottica europea, dobbiamo ricordare quello che è successo quando non avevamo l'Europa. Ora che l'abbiamo costruita o la stiamo costruendo dobbiamo insistere su questa strada affinché tanti dolori non si ripetano più", ha affermato il console.
"Con questo doveroso omaggio a Norma Cossetto, simbolo del martirio delle foibe, vogliamo ricordare tutte le vittime innocenti dei totalitarismi cullando un sogno di pace" hanno ricordato nel cimitero di Santa Domenica il presidente dell'esecutivo UI, Marin Corva e quello del Consiglio istriano della minoranza italiana, Ennio Forlani. "E' questo un indispensabile contributo a preservare la memoria su avvenimenti che hanno coinvolto pure le nostre famiglie e ci toccano da vicino", ha detto Mauro Graziani, presidente del Consiglio della minoranza italiana della Regione litoraneo-montana mentre la vice-presidente della Regione istriana Jessica Acquavita ha ricordato come dalle ferite del passato si è riusciti a far crescere i valori più belli, quelli del rispetto e della convivenza, del vivere insieme ed ha aggiunto: "Promuovendo la cultura del dialogo e della condivisione bisogna ora farli capire alle nuove generazioni e a chi non ci conosce".
Lionella Pausin Acquavita