Kristjan Knez è da anni il più votato a Pirano. Il direttore del Centro culturale “Carlo Combi”, per ora, ha sempre rifiutato incarichi di primo piano. Lui, è contento dei consensi ottenuti, perché – dice- non sono il frutto di chiacchiere o di promesse, ma di un lavoro pluriennale fatto a servizio della comunità italiana. Knez fin da studente, infatti, opera nell’ambito della Comunità di Pirano, dove ha avviato un intenso lavoro di ricerca storica. Proprio grazie ad esso ha costruito il suo consenso elettorale ed anche la sua fama di storico di riferimento della comunità piranese.
Knez nel corso de "Il vaso di Pandora" ha detto di aver scelto di rimanere sempre nelle retrovie perché in questi anni si è impegnato a portare avanti discorsi che riguardano prettamente la sfera culturale, campo in cui crede di avere “qualche qualità”. Per ora lascia la politica ad altri, che considera più abili di lui in questo settore. Si rende conto che per portare avanti dei progetti ci vogliono non soltanto idee e buoni propositi, ma anche tempo, che dice di non avere.
La formula magica, per il direttore del Combi, è una equa distribuzione delle cariche; solo così, a suo dire, si può portare avanti un discorso corale e sinergico. Per Knez oggi bisogna pensare anche alla dimensione economica, perché non si può dipendere soltanto da finanziamenti pubblici divenuti sempre più incerti, ma punta il dito su coloro che affermano che nelle comunità che si fa troppa cultura. La missione delle istituzioni minoritarie, a suo dire, è mantenere vivo e salvaguardare il patrimonio linguistico, culturale e storico. Spesso e volentieri è la comunità italiana l’unica a farlo.
La sfida ora è far togliere dalle iniziative della comunità il retaggio ideologico che su di esse forse continua a gravare. Si deve, pertanto, uscire dalle proprie quattro mura, per essere più presenti su un territorio che appartiene anche alla comunità italiana. Si tratta, quindi, di partecipare a cose organizzate anche da altri per far scattare l’interesse nei confronti della componete italiana.
Da politico Knez promette che anche in questo mandato si continuerà ad impegnarsi nella battaglia per portare alla luce i vecchi toponimi. Sin ora è stato fatto un grande lavoro che Knez, però, definisce ancora “claudicante”. Nella località in cui vive, a Strugnano, ad esempio, i vecchi toponimi sono stati cancellati ufficialmente, ma sono ancora ben presenti nella memoria; mentre bisognerà vedere se sarà possibile in un futuro non troppo remoto ripristinare nomi come ad esempio San Bernardino, San Bortolo e Santa Lucia.
Knez, che rappresenterà Pirano anche nella Comunità autogestita costiera, come direttore del Combi, da anni si sta adoperando per valorizzare i grandi personaggi locali dimenticati o cancellati dal regime. Sull’ipotesi di mettere una lapide che ricordi Nazario Sauro sulla sua casa natale, Knez, precisa che le proposte sono state lanciate, ma che purtroppo non hanno trovato terreno fertile. Dal 2016 in qua sono state fatte parecchie cose per parlare di Sauro. L’obiettivo è quello di informare senza creare troppo chiasso. Il centro Combi aveva proposto di apporre la lapide e adesso tornerà alla carica. In fondo era stato proprio il suo centro culturale a far rimettere a Capodistria la tabella dedicata a Carlo Combi, che nei primi anni Settanta era stata rimossa.