Un’iniziativa in crescita quella avviata dalla Mailing list Histria nel 2003 e volta alla preservazione e tutela dell’identità culturale istriana, fiumana e dalmata di carattere italiano, nello spirito multietnico che ha sempre contraddistinto e continua a contraddistinguere questi territori. Prova ne è pure la partecipazione di tanti lavori arrivati dalle scuole della maggioranza o, meglio, croate dell’Istria da alunni che studiano la lingua italiana e molti dei quali sono stati pure premiati. Complessivamente, 177 i lavori giudicati con un numero di esecutori molto più alto poiché in molti casi si è trattato di lavori di gruppo, come quello degli alunni di Crevatini (SEI Capodistria) che, guidati dall’insegnante Marinella Dobrinja, hanno vinto con un lavoro intitolato “I Monti di Muggia”. “Una piccola guida storico-turistica che fa conoscere le caratteristiche del luogo”, ci ha raccontato Alice Duratorre ricordando le belle giornate passate a dipingere le case, i muretti a secco e ad ascoltare i racconti dei più anziani.
Naturalmente in questa occasione, per motivi di spazio, è impossibile nominare tutti i premiati ma abbiamo chiesto di rappresentarli a Oscar Penso del Liceo Dante Alighieri di Pola, che ha vinto con un testo sulla ferrovia istriana che ormai è rimasta solo un lontano ricordo. “Io sono sempre stato attratto dai treni e così sono stato coinvolto dalla storia che mi hanno raccontato mamma e papà e nonna e legata ai miei bisnonni che per lavoro viaggiavano da Pola a Trieste in treno”, ci ha detto il giovane polesano.
Nel corso della premiazione, anche quest’anno uno dei mentori più volte citati è stata Larisa Degobbis della Media Superiore italiana di Rovigno. “Forse è un po’ una questione di fortuna poiché abbiamo davvero dei ragazzi molto bravi e che provengono – ed è forse questo il nostro punto di forza- da varie località”, ci ha raccontato la docente rovignese spiegando come fa a motivare i giovani alla scrittura. “Scrivere fa bene, sviluppa l’intelligenza emotiva e le relazioni”, ha affermato nel suo intervento di saluto il presedente dell’Unione italiana Maurizio Tremul mentre la vicepresidente della Regione istriana Jessica Acquavita ha elogiato gli intenti comuni nella salvaguardia del patrimonio identitario della penisola. Anche la console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri ha rilevato “l’importanza della condivisione nell’esprimere il senso di appartenenza comune tra le due sponde dell’Adriatico”.
Da rilevare che alla cerimonia di premiazione oltre che agli esponenti di varie associazioni ed enti del mondo degli esuli erano presenti pure i vicesindaci italiani di diverse località istriane ed i presidenti di varie Comunità degli italiani. Da ricordare inoltre che i premi sono assicurati da numerose istituzioni del mondo della diaspora, da privati e dalla Regione istriana mentre a “vigilare” sull’evento c’è la Mailing list Histria che -chiuso il sipario dell’edizione 2024- sta già pensando alla prossima. “A breve verrà pubblicato il bando per il 23. esimo concorso”, ha affermato Giulia Cnapich che, invitata a fornirci una valutazione generale, ha avuto parole di lode sia per la padronanza del dialetto sia per l’alta qualità della lingua italiana dimostrata dai giovani ed ha concluso: “Sicuramente è una questione un po’ in controtendenza con quello che può essere la narrazione della storia nell’era del 'cerco su Google e trovo tutto'; fa’ in modo che questi ragazzi siano spinti da una curiosità che parte proprio dalla ricerca delle proprie radici, dell’andare a scoprire qual è stato il loro passato. Perciò riuscire a narrare, a creare quello che è una sorta di albero genealogico e di quella che è la storia generazionale è sicuramente importante per poi inserirlo nel contesto attuale”. (lpa)
Lionella Pausin Acquavita