Poteva aver conseguenze tragiche, venerdì scorso, il crollo di pezzi del cornicione dell'edificio che ospita il Centro di aggregazione per i giovani della CAN di Capodistria. Solo per un caso fortunato nessuno si trovava in quel momento sotto al palazzo.
La fortuna ha voluto che non ci fosse nessuno sotto al cornicione del Centro di aggregazione per i giovani della Comunità degli italiani di Capodistria, che si trova proprio sul cortile del frequentato bar della stessa Comunità degli italiani. Momenti di panico tra i clienti presenti al momento, sollevati subito dal fatto che nessuno si è fatto male. In questi giorni si accerteranno le cause del crollo, ascrivibili probabilmente ad errori nella ristrutturazione dello stabile.
Abbiamo però parlato di quanto accaduto con Mojca Vižintin, che ha in gestione proprio il bar della Comunità degli italiani: "ero qua quando è successo il fatto. Per fortuna non c’era nessuno sotto, ma è stato veramente un caso, visto che tutti i giorni sono presenti persone, ed in quel preciso spazio si fermano le mamme con i passeggini. Non voglio nemmeno pensare a cosa sarebbe potuto accadere, poteva essere una tragedia, una catastrofe. Già durante i lavori di ristrutturazione avevamo visto che si era probabilmente curato di più l’aspetto estetico che quello funzionale. Ed il giorno prima del crollo avevamo notato che il legno del cornicione si era gonfiato, ma di certo non pensavamo crollasse tutto. Si deve sistemare tutto e da quello che dicono le persone che vivono vicino all’edificio, presto si farà qualche intervento, perché così non può rimanere”.