Nella corsa per il seggio specifico della Comunità Nazionale Italiana al Parlamento di Zagabria si fronteggiano questa volta due candidati. Da un lato il deputato uscente e vicepresidente del Sabor Furio Radin, affiancato dal suo sostituto, il presidente della Giunta esecutiva dell'Unione Italiana Marin Corva. Dall'altro il vicesindaco italiano di Buie Corrado Dussich, affiancato da Maurizio Zennaro che già otto anni fa aveva sfidato Radin, per il quale questa è la decima volta consecutiva che corre per il Sabor. Entrambi i candidati spalleggiati dai loro sostituti si sono presentati ai connazionali in diverse Comunità degli Italiani dall'Istria a Fiume per illustrare i loro programmi. Il parlamentare uscente sottolinea che la sua ricandidatura va ricollegata anche alle vicissitudini interne all'Unione Italiana, alla necessità di difendere l'unità della minoranza. Furio Radin fa leva anche sulla sua lunga e preziosa esperienza politica, sulla necessità di proseguire il lavoro svolto per evitare che alcuni dei risultati conseguiti finora vengano vanificati o ridimensionati, come le ingenti risorse assicurate negli ultimi anni dal governo di Zagabria alla minoranza italiana. Servono, dunque, impegno e acume politico per affrontare tutte le sfide. Inoltre c'è la volontà di continuare a operare per la piena attuazione del Trattato italo-croato sulla tutela delle minoranze, di cui si è parlato di recente anche all'incontro tra i premier Giorgia Meloni e Andrej Plenković.
Corrado Dussich si richiama pure all'impegno di una vita a favore della Comunità Nazionale Italiana sia a livello comunitario che di Unione Italiana. Il candidato sottolinea in particolare l'importanza di attuare il bilinguismo sul territorio che è spesso latitante e riafferma la volontà di battersi per la concessione alle minoranze del diritto al doppio voto, per ovviare a una situazione che vede i connazionali ora costretti a scegliere alle elezioni tra voto politico e voto etnico.
Oltre a questi due punti essenziali l'attenzione di Corrado Dussich è rivolta ai giovani, con in primo piano l'annoso problema dell'equipollenza dei diplomi di laurea conseguiti in Italia, ma anche ai connazionali anziani per i quali vorrebbe dei centri diurni con contenuti pensati per loro. Non manca inoltre la volontà d'impegnarsi per rafforzare la presenza italiana a Radio Fiume e Radio Pola, per rafforzare la rete scolastica e prescolare.
L'incognita a queste elezioni è rappresentata dall'affluenza, giacché una parte degli appartenenti alla minoranza italiana potrebbe essere tentata di scegliere il voto politico. Per tale motivo si moltiplicano gli appelli a optare per il voto etnico, per dare più forza alla minoranza. Corrado Dussich punta chiaramente al desiderio di cambiamento degli elettori, a coagulare i consensi dell'opposizione interna dell'Unione Italiana. Furio Radin invece auspica che venga valorizzato il suo più che trentennale impegno politico a favore della CNI quale garanzia per il futuro. (Red)
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