Si tratta della terza riunione operativa fra Žiža e Arčon da quando Robert Golob ha indicato nella figura del ministro degli Sloveni nel mondo la persona di riferimento dell'esecutivo per coordinare il lavoro del governo con quello dei due deputati delle comunità nazionali autoctone. Un interlocutore sensibile al tema dello sviluppo delle comunità nazionali, come testimonia anche l'incontro fissato per giovedì con il direttore dell'ufficio nazionalità Petje, che ha cercato di entrare subito in sintonia con le tematiche più importanti.
Arčon: "devo dire che l'accordo si sta realizzazndo, ci sono dei problemi, come il finanziamenti di RTV Koper-Capodistria, che è un problema generale che riguarda RTV. Però sono sicuro che risolveremo il problema dei giornalisti e di Koper-Capodistria come punto molto importante per la minoranza italiana."
Il deputato Žiža ha illustrato così il problema legato ai programmi di RTV per la comunità nazionale italiana: "Ecco, il tema principale è stato sicuramente sulla riduzione dei finanziamenti per le spese variabili dei programmi italiani della RTV. Anche il direttore dell'ufficio nazionalità, Rok Petje, è molto sensibile al tema e nei nostri confronti, perché la cosa va assolutamente risolta. Per una riduzione che non è elevata - 100 mila euro in meno per le spese variabili su un budget di 10 milioni - a TV Capodistria si crea una situazione molto spiacevole. L'altro tema molto delicato è quello delle frequenze in AM per Radio Capodistria, che stanno progressivamentediminuendo. Si tratta di una cosa gravissima, perché questo va a toccare un diritto fondamentale e qacuisito della comunità nazionale italiana". Oltre ai problemi, è al vaglio anche una possibile soluzione per il tema RTV, che coinbolge anche la Croazia: "con il ministro Arčon abbiamo anche parlato di aprire un accordo fra Slovenia e Croazia, nell'ambito del memorandum trilaterale del 1992, che prevedeva tutto ciò, ma non è mai stato fatto - e fare un accordo sloveno-croato, dove inserire anche TV e Radio Capodistria, programmi in lingua italiana, come quinta istituzione comune. Con l'Unione Italiana che sicuramente dovrà fare da ombrello e lavorare per tutti."
Valerio Fabbri