Un appello al Comitato di Coordinamento, organo che, ricordiamo, ha deciso di dimezzare i mezzi che assicurano la diffusione satellitare e via cavo nell’area dell’insediamento storico della CNI e un invito a tutte le istituzioni minoritarie affinché si trovi una soluzione e si eviti l’oscuramento. Oscuramento che potrebbe subentrare a metà novembre con l’estinguersi dei mezzi garantiti che arrivano fino allo scadere del contratto con la Telecom croata. Nel corso della riunione un aiuto è arrivato da Natalija Gorščak, responsabile di RTV Slovenia che ha espresso la disponibilità dell’ente a far entrare le emittenti capodistriane nel pacchetto generale per la ritrasmissione del segnale, quando a marzo saranno restipulati gli accordi con la società di telecomunicazioni croata. “Questa è una delle soluzioni, potrebbe avere un costo minore e quindi più abbordabile per lo Stato italiano che finanzia alcune cose”, ha dichiarato il presidente del Comitato Alberto Scheriani ricordando comunque che va trovata la copertura per i mesi mancanti, ma soprattutto una soluzione a lungo termine. “Certamente perché noi una situazione simile l’abbiamo già avuta, perciò mi dispiace che sia successo di nuovo; noi ci impegneremo affinché Radio e Tv Capodistria siano visibili, affinché si vada in Croazia a fare servizi e si lavori all’insegna dell’unitarietà della Comunità italiana”, ha aggiunto Scheriani che, lamentando l’assenza dei rappresentanti della CAN Costiera all’interno del Comitato di coordinamento, ha spiegato: “Dai verbali abbiamo visto che Radio e TV Capodistria non sono state praticamente difese da nessuno, o da una persona soltanto, perciò credo che se ci fosse stata la CAN Costiera avremmo potuto dire la nostra, difendere la nostra istituzione e con grande probabilità i risultati sarebbero stati diversi”.
Il Comitato di programma ha accolto le relazioni sulla realizzazione del Piano di produzione gennaio-agosto, piano che nonostante tutte le difficolta è stato realizzato al 100 per cento sia per quanto riguarda la radio che la televisione. Ascoltato pure il resoconto della garante dei diritti degli spettatori e radioascoltatori Marica Uršič Zupan che ha parlato di tre interpellanze: una respinta poiché infondata, mentre le altre due contenenti recensioni positive sui programmi in lingua italiana. In margine alla riunione toccato pure l’argomento dei commenti offensivi sulle pagine dei social delle due emittenti, commenti che – come stabilito – le redazioni possono cancellare. (lpa)