Foto: Radio Koper
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“La situazione è molto seria”, conferma David Runco, responsabile dell’ente capodistriano, e spiega: I mezzi garantiti non sono sufficienti e vanno a coprire soltanto i pagamenti mancanti fino ad oggi che ammontano, effettivamente, alla cifra confermata per il 2024”. La cifra confermata all’ultima riunione del Comitato di Coordinamento che ha preso in esame i progetti proposti dall’Unione italiana, ricordiamo, è di 56.000 euro a fronte dei 108.000 necessari a coprire le spese derivanti dal contratto sottoscritto nel luglio del 2020 tra Università popolare di Trieste, RTV di Slovenia e Telecom Croazia. Quest’ultima ha fatto sapere recentemente che ci sono degli oneri arretrati ovvero spese non pagate da aprile in qua. Facendo un semplice calcolo, la cifra stabilita in sede di Comitato va a coprire esattamente le quote non pagate per poi arrivare fino a novembre. E poi? David Runco dice di essere, nonostante tutto, fiducioso e spiega: “Noi abbiamo interpellato, avvisato e informato tutti i responsabili, tutte le istituzioni coinvolte sulla gravità della situazione e sono convinto che riusciremo a trovare un accordo per evitare un oscuramento che andrebbe ad intaccare di fatto l’unitarietà di questa nostra Comunità nazionale sul territorio d’insediamento storico frammentandola spaccandola letteralmente in due”. Convinto che si riuscirà a trovare una soluzione al problema, il responsabile del Consiglio di amministrazione di RTV Slovenia per la Radio e la Televisione della Comunità nazionale italiana rileva che “è volontà dell’ente continuare ad essere presente e poter coprire le attività della CNI anche in Croazia in modo da essere più vicini ai nostri connazionali, ed essere veramente quel ponte di collegamento con la nazione d’origine ma anche per poter svolgere il nostro lavoro, la nostra attività e dimostrare quello che vogliamo e sappiamo fare”.