»Si deve (…) riportare al centro della vita del litorale l’italianità, intesa come modo d’essere e vivere«. Questo uno dei propositi della Lista »Dante per Isola« che si appresta a prendere in mano le redini del sodalizio. Le prossime elezioni in programma il 16 giugno non saranno altro che una mera formalità, dopo che la commissione elettorale ha respinto la candidatura della Lista »Felice vita nuova« dove erano in corsa solo due nomi Marco Doimo e Kris Dassena. Quest'ultima ha detto di essere rammaricata del fatto di non essere riusciti a raccogliere il numero sufficiente di firme: »Avevamo ottenuto dodici sostegni, ma tre persone sono risultate non iscritte alla Dante Alighieri. Il nostro desiderio era quello di portare un po’ di freschezza nella comunità, di infondere una vita nuova, che però sia lieta e florida perché sappiamo bene che non ogni cambiamento è positivo”.
Il nuovo direttivo, in linea di massima, fa capo a quello che ha rassegnato le dimissioni e non mancano i nomi forti della vita politica isolana. Tra i candidati la presidente uscente Evelin Zonta a cui si affiancano il deputato Felice Žiža, la presidente della Can Vita Valenti e il vicepresidente Jan Pulin. Gli altri nomi sono quelli di Dragan Sinožič, Ingrid Gregorič, Massimo Seppi, nonché Chiarastella e Michele Fatigato. L'intento dichiarato è ora quello di far crescere i soci della comunità, ma anche di riportare alla Dante quelli che loro dicono essere i »pochi« che per diverse ragioni se ne sono allontanati. Una comunità che vuole essere aperta alla generazione intermedia, dei figli nati dai matrimoni misti che tendono a non sentirsi più parte della Comunità nazionale, ma anche verso i »tanti italiani che sono in questo territorio emigrati per ragioni di lavoro e di vita«. Una comunità che si candida a ad essere »un esempio di unità e di rispetto interno«, dove la dialettica non deve diventare »un mezzo per scardinare la coesione della CNI«.
Stefano Lusa