Un gesto simbolico, che vuole ricordare l'importanza del libero transito nel territorio compreso tra Italia e Slovenia, interrotto per qualche mese a causa della pandemia del Coronavirus, che ha annullato i rapporti "fisici" tra le Comunità. Un incontro presso il confine di Lazzaretto tra Maurizio Tremul, presidente dell'Unione Italiana, Ksenija Dobrila, presidente della SKGZ e Walter Bandelj presidente della SSO, che hanno voluto dare un segnale di quanto sia importante la collaborazione tra le diverse realtà minoritarie dei due paesi confinanti, soprattutto nell'ottica dello sviluppo futuro. La pandemia, del resto, ha anche mostrato la fragilità del libero transito, vista la rapidità con cui sono tornate le barriere fisiche a dividere gli Stati, come ha sottolineato Maurizio Tremul: "i confini che sono stati nuovamente eretti, sono partiti da un presupposto: è venuto a mancare, in un certo momento, il dialogo sincero e franco fra gli Stati, fra i Paesi. A quel punto, quando è successo ciò che è avvenuto, tutti hanno cercato di pensare soltanto ai propri interessi nazionali, che è giusto, ma se si pensa agli interessi nazionali in presenza di un'ottica Europea, come dovrebbe essere fatto, sicuramente alcune delle scelte fatte allora non si sarebbero compiute e avrebbero consentito di gestire anche la chiusura di confine in maniera diversa, soprattutto per quanto riguarda la gestione della popolazione transfrontaliera, che ormai è abituata a passare questo confine che non c'è più. E non solo per questioni di lavoro, di impiego, di studi, di ricerca, economici, familiari, ma anche perché semplicemente uno si sente a casa in piazza Unità a Trieste come si sente a casa in piazza Tartini a Pirano, pur essendo al di qua o al di là del confine. Quindi è importante e spero che i due presidenti (Mattarella e Pahor) che mi sembrano delle persone estremamente sagge, nel loro prossimo incontro a Trieste sappiano dare questo tipo di segnale".
Davide Fifaco