Il deputato al seggio specifico per la minoranza italiana, Felice Žiža ha accompagnato a Trieste la presidente della Camera di Stato slovena, Urška Klakočar Zupančič negli incontri con i rappresentanti delle principali istituzioni della minoranza slovena in Italia e nella visita al Consiglio regionale.
Queste le parole dello stesso deputato dopo la serie di proficui incontri:
"Ieri ho fatto parte della delegazione con la presidente della Camera di stato della Repubblica di Slovenia Urška Klakočar Zupančič, che ha fatto visita alla Comunità Nazionale Slovena in Italia, in particolare a Trieste. Quello che tengo a precisare è che, oltre ad essere stati ospiti del Console generale sloveno a Trieste, Gregor Suč, dove abbiamo incontrato i vari rappresentanti delle associazioni e dove c'era anche l’Ambasciatore sloveno a Roma, Matjaž Longar e quindi anche il console, poi c'erano i vari presidenti, insomma abbiamo parlato soprattutto di quelle che sono le buone prassi di lavoro ed i legami, soprattutto costituzionali, che riguardano la Slovenia e che danno dei diritti garantiti alla Comunità Nazionale Italiana ed Ungherese in Slovenia, in particolare il seggio specifico garantito al parlamento della Repubblica di Slovenia per le due comunità nazionali. Da tanti anni ormai si sta parlando della reciprocità positiva e di “discriminazione positiva”, quindi anche l'Italia dovrebbe seguire quella che è la buona prassi della Slovenia nei confronti delle comunità nazionali ed istituire un seggio specifico al Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia e contemporaneamente o subito dopo anche il seggio garantito o al Senato o alla Camera dei deputati. Questo è stato l'argomento assolutamente più importante. Incontrando poi nella sede del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia il suo presidente Mauro Bordin ed il rappresentante della Comunità slovena in Italia, Marco Pisani, si è discusso anche di quelle che sono le realtà che ci riguardano bilateralmente, che dobbiamo condividere le buone prassi, ma soprattutto anche i diritti acquisiti che non devono in alcun modo venir toccati e ridotti sotto il livello che ci è stato garantito dal memorandum di Londra del 1954 in poi. Quindi abbiamo parlato di sistema scolastico e delle difficoltà che troviamo sia da una che dall'altra parte, a causa della riduzione degli iscritti appartenenti alla comunità nazionale italiana per noi e slovena chiaramente in Italia. Bisogna garantire che l'istruzione e soprattutto la formazione universitaria possa essere portata a termine nei nostri paesi d'origine, quindi nelle nostre madre patrie. Poi il riconoscimento dei titoli accademici, con l'acquisizione del titolo dopo aver fatto anche l'esame professionale. Si sta lavorando, in questo senso, con i nostri ambasciatori, sia quello italiano a Lubiana che l’ambasciatore Matiaž Longar a Roma. Quest’ultimo ha ribadito che si sta impegnando affinché l'incontro tra i quattro ministri (i due dell'Istruzione ed i due della Ricerca e dell'Università) della Repubblica italiana e slovena possano sedersi ad un tavolo di lavoro, per confrontarsi e per negoziare, ma soprattutto per studiare il documento internazionale che è stato firmato tra l'Italia e l'Austria, che permette un rapido riconoscimento dei titoli universitari e professionali da una e dall'altra parte dei due paesi e quindi seguire l'esempio che già c'è nell'ambito scolastico.
L'altro punto molto importante è stato quello dell'informazione pubblica quindi di radio e TV Capodistria, chiaramente per i programmi italiani, ma anche del centro regionale che è molto importante per la Comunità Nazionale slovena in Italia e la Rai 3 bis che trasmette i loro programmi in lingua slovena e la collaborazione che c'è col nostro centro regionale. Anche in questo caso i diritti acquisiti devono essere assolutamente garantiti bilateralmente. Nelle ultime settimane e negli ultimi mesi RTV Slovenia sta riducendo parte dei fondi per le spese variabili per il centro regionale di Capodistria, ma soprattutto, è successo anche in Italia, stanno in qualche modo tagliando e riducendo progressivamente le onde medie per la diffusione del segnale radio di Radio Capodistria ed invece in Italia per la Radio slovena di Trieste, cosa che assolutamente non deve avvenire.
Noi ci stiamo appellando e stiamo lavorando con il governo sloveno, loro stanno anche lavorando con il governo italiano, in parte siamo in contatto diretto con il ministro Arčon, che è il nostro interlocutore, quindi della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia, con il governo sloveno e quindi ci facilita tutto il contatto politico ma soprattutto per quel che riguarda l’attuazione dell'accordo di collaborazione che abbiamo sottoscritto con il premier Golob. Non permetteremo in alcun modo bilateralmente che le frequenze vengano ridotte o annullate prima che il segnale possa essere sostituito e garantito per tutti i nostri radioascoltatori sia in Slovenia, che in Italia, che in Istria ed anche nella parte croata degll'Istria, quindi fondamentale.
Un altro punto del quale abbiamo parlato e abbiamo approfondito, almeno in fase iniziale, è l'accordo del quale stiamo parlando già da parecchio tempo, l'accordo che dovremmo sottoscrivere in futuro, nei prossimi anni, perché sicuramente un accordo non si prepara in due mesi, ovvero quello tra Italia e Slovenia nell'ambito del riconoscimento dell'attuazione dei diritti delle due comunità, accordo che già nel ’92, con il memorandum trilaterale tra Italia, Slovenia e Croazia, che ricordo sempre, la Slovenia non aveva firmato ma si era impegnata a rispettarlo, ecco in quell'accordo c'era chiaramente scritto che negli anni successivi dovevano essere poi sviluppati tre accordi bilaterali, cosa che è successa solo tra l'Italia e la Croazia ed invece ne mancano altri due. In questo momento stiamo parlando con il Governo sloveno e con il Consiglio regionale Friuli-Venezia Giulia, con il suo presidente Bordin, che si è preso l'impegno di portare avanti il discorso proprio a livello regionale. L'intento è quello di portarlo anche a Roma con l'approvazione, innanzitutto del Governo sloveno, che non abbiamo ancora ottenuto. Siamo in fase di dialogo e di negoziazione, per arrivare in qualche modo a dire e quindi a riconoscere da parte dei due governi la necessità che si vada in questo senso, quindi una cosa molto ma molto importante.
Dopo aver concluso la visita al Consiglio regionale abbiamo avuto modo di incontrare l’associazione degli Imprenditori sloveni, che è molto sviluppata, abbiamo incontrato l'associazione degli agricoltori, abbiamo visto che le scuole di musica sviluppate dalla Comunità nazionale slovena in Italia hanno una proposta didattica molto ricca e sono frequentate da quasi mille allievi, tra le due scuole di musica di Trieste e di Gorizia. Situazioni intellettualmente, musicalmente ed artisticamente molto sviluppate, quindi pratiche positive che anche la Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia dovrebbe assolutamente seguire. Esistono poi tantissime associazioni sportive, quasi 80, che lavorano sul territorio di insediamento storico della comunità Nazionale slovena in Italia. Posso dire che è stata una giornata veramente impegnativa ma che ha dato tantissimi frutti; abbiamo ottenuto tantissime informazioni e ci siamo impegnati bilateralmente per proseguire in questo senso".
Davide Fifaco