“Nonostante un lieve aumento dei contagi che registra un 8,5 per cento in rapporto ai test effettuati, agli ospedali -dove sono ricoverate complessivamente 790 persone infette- è stata consigliata la riduzione delle capacità ricettive dei reparti Covid 19” ha affermato il ministro Vili Beroš e ha aggiunto “Sono 251 mila le dosi di vaccino arrivate in Croazia dal 27 dicembre scorso e 136 mila circa le persone vaccinate con prima o seconda dose”. Un anno difficile al quale il settore medico-sanitario -in prima linea nella lotta al virus- ha risposto con grande coraggio e responsabilità. “Sono stati 28 mila i pazienti affetti da coronavirus ricoverati nelle strutture ospedaliere del paese mentre all’incirca 13 mila operatori sanitari sono stati colpiti dal virus, ma il sistema ha continuato a funzionare senza eccessivi problemi per tutti gli ammalati” ha affermato ancora Beroš ricordando che il numero delle diagnosi di tumore nel 2020 ha superato addirittura quello del 2019. “Con una pronta riorganizzazione del lavoro hanno funzionato tutti i reparti dalla maternità alle cure destinate agli anziani nelle case di riposo” ha detto ancora il ministro della salute. Quello degli interni invece ha parlato del lavoro dell’Unità di crisi nazionale che in un anno ha emesso più di 300 decreti dei quali - ha detto ancora Božinović rimangono attualmente in vigore una quarantina. Delle misure economiche adottate a sostegno dei settori più colpiti ha parlato invece il premier Plenković specie di quelle per il mantenimento dei posti di lavoro che ha detto “sono state ingenti”.
(lpa)