Ancora oggi e domani per vedere a Fiume la mostra “La Grande Bellezza - attraverso il design italiano dell’automobile”, organizzata nell’ambito della Giornata del design italiano. L’esposizione si trasferisce poi a Zagabria. C’e’ stata - in questo mese di apertura - una grande affluenza di pubblico per la mostra allestita alla Galleria fiumana Kortil dove oltre che a una ricca panoramica di disegni originali, fotografie, modelli a grandezza naturale, contenuti multimediali, sono esposte un’Alfa Romeo del 1934, una Giulietta sprint del 54 e una Ferrari dell’80. "Queste icone del passato, simboli del Made in Italy - spiega il console Davide Bradanini - attraggono un pubblico di quella generazione, ma anche i più giovani che hanno conosciuto e conoscono il design italiano attraverso la storia della letteratura e i film". Un’iniziativa - ricordiamo - organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Zagabria e dal Consolato generale d’Italia a Fiume nell’ambito della rassegna annuale che il Ministero degli Esteri e quello della Cultura volgono alla valorizzazione dell’eccellenza italiana nel settore del design, quest’anno dedicata al settore automobilistico e alla mobilità. Diversi gli appuntamenti collaterali che hanno accompagnato la mostra e tra questi vanno ricordati gli incontri quello con la direttrice del Museo dell’automobile di Torino dal quale provengono gli esemplari esposti e la lezione dell’esperto di design Carlo Branzaglia che si e’ soffermato sulla storia della mobilità in Italia e sulle forme di rigenerazione delle città. Soddisfatto dell’interesse suscitato dall’esposizione il console Bradanini ricorda che quello automobilistico è un settore importante anche per l’economia croata che ha sviluppato e dove hanno sede aziende di punta, avanzatissime note in tutto il mondo e aggiunge: “E’ un campo in cui noto, come del resto in tanti altri, una comunanza di gusto estetico ovvero in Croazia si amano le automobili italiane perché siamo popoli simili, siamo popoli mediterranei che hanno sviluppato un senso comune e direi abbastanza sofisticato dell’estetica”. Bradanini spiega inoltre che l’importanza del prodotto industriale non sta nell’oggetto in sé, bensì nell’immaginario collettivo che richiama e riflette. “Quindi le automobili italiane sono cultura, storia, letteratura e film del nostro paese” conclude il Console ricordando che la mostra si trasferisce ora al Museo della tecnica di Zagabria dove sarà inaugurata il 12 maggio per rimanere aperta fino alla metà di giugno.
Lionella Pausin Acquavita