Bisognerà attendere il voto in programma la prossima settimana, ma il premier croato Plenković - forte di una maggioranza solida - può dormire sonni tranquilli. L'iniziativa per revocargli il mandato avviata dalla destra del Movimento patriottico, e che è stata quindi sottoscritta da 33 deputati, rischia di trasformarsi nel solito teatrino della politica anche se va detto: è la prima volta che una mozione sia rivolta direttamente a Plenković. Dal 2016 in qua, ovvero dal suo primo insediamento a capo del governo, numerosi sono stati i tentativi di sfiduciare l'intero esecutivo o i singoli ministri ma mai il solo premier. Tra le colpe addotte una serie di scandali che lo vedrebbero coinvolto e che vanno dai famosi messaggini telefonici del "caso software" alle assunzioni pilotate nelle imprese statali per arrivare alla mega truffa dell'INA e fino alla mancata riforma del sistema sanitario, pensionistico e demografico.
Il governo ha naturalmente già respinto la mozione definendola infondata e pretestuosa. "Il documento è basato su una serie di falsità e menzogne", ha risposto l'esecutivo mentre il premier Plenković è andato oltre e ha detto: "Ben 29 dei 33 deputati che l'hanno firmata erano contrari alla partecipazione della Croazia nella missione di assistenza militare europea all'Ucraina e questo è un tentativo di togliersi di dosso quella macchia". Fiducioso per quanto riguarda la tenuta della maggioranza che ha definito "forte come cemento armato", Plenković ha fatto capire di non aver paura e di essere concentrato, più che sulla mozione, sulle iniziative di crescita del paese. (lpa)
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