Ad aprire il corteo, il maestro cerimoniere e la regina del Carnevale seguiti da majorette, bande d’ottoni e il gruppo dei “Moretti fiumani”, simbolo del capoluogo quarnerino e della sua identità. E poi via via le delegazioni degli ospiti, arrivate da altre parti del paese o dall’estero come quelli delle ambasciate malese e indonesiana. Sono complessivamente una novantina i gruppi mascherati che tra canti, balli, musica e tanto divertimento sfileranno per le vie del centro cittadino. Sei le tappe obbligatorie in altrettanti punti, per le dovute presentazioni al numeroso pubblico accorso a Fiume per quello che è l’evento più atteso. La città e il suo entroterra si preparano per mesi alla sfilata che- nell’edizione 2023- prevede una partecipazione complessiva di quasi 10 mila maschere ma sono molte di più se si tiene contro di tutta la serie di manifestazioni collaterali che contraddistinguono quella che i fiumani hanno denominato la quinta stagione, ovvero il periodo dell’ anno in cui le modalità carnevalesche diventano un vero e proprio stile di vita.
Quelli precedenti alla giornata odierna sono stati giorni o forse meglio dire settimane intense di attività con balli mascherati, concerti, mostre e altri avvenimenti legati alla festa più spensierata e gioiosa e ricordiamo che solo domenica scorsa alla sfilata dei bambini,ai quali e’ affidato il compito di perseverare e rinnovare questa tradizione, hanno partecipato 54 gruppi con oltre 5 mila 200 ragazzini degli asili e delle scuole elementari. Dalla sfilata odierna va segnalata la presenza del gruppo “Circolo e amici di Este”, organizzato dalla Comunità degli italiani di Fiume, presenza fissa del Carnevale che propone un fantasioso “Viva Las Vegas”. Come ormai abituale a chiudere il corteo, nelle ore serali, saranno gli scampanatori di Halubje, poiché l’antica tradizione vuole che le maschere brutte, con la loro chiassosa allegria abbiano il potere di cacciare le forze del male.
Da rilevare infine che il Carnevale di Fiume ha una storia plurisecolare ed è documentato da un Decreto cittadino del 1449 che imponeva il divieto di coprirsi il viso con le maschere. L’obiettivo era quello di mantenere l’ ordine pubblico e prevenire possibili critiche alle autorità. Critiche e temi di attualità politica che invece non mancano in questi ultimi anni. Va detto che la manifestazione, nella forma odierna, è stata organizzata per la prima volta nel 1982 con pochi gruppi ma l’adesione è andata crescendo per arrivare ai numeri di oggi che lo rendono la manifestazione carnevalesca più importante della Croazia e dei Balcani e sempre più riconosciuta a livello europeo.
Lionella Pausin Acquavita