Il ricordo delle tragedie del passato non deve mai venire meno affinché fungano da monito per il futuro. E' con questo spirito che ad Arbe è stato celebrato l'80 esimo anniversario della liberazione degli internati del campo di concentramento fascista di Campore. Sono intervenuti alla commemorazione delle vittime nel cimitero memoriale, deponendo una corona di fiori congiunta, anche i Capi di Stato di Slovenia e Croazia, Nataša Pirc Musar e Zoran Milanović. Va rilevato che l'invito a partecipare alla cerimonia era stato esteso pure al presidente italiano Sergio Mattarella. E' comunque significativo il fatto che alla cerimonia siano intervenuti insieme i presidenti delle organizzazioni antifasciste di Slovenia e Croazia, Marjan Križman e Franjo Habulin, nonché il leader dell'Associazione nazionale dei partigiani italiani, Gianfranco Pagliarulo. Non è certo la prima volta che i tre leader antifascisti danno un segnale congiunto della necessità di ricordare insieme le tragedie del secolo breve: lo avevano già fatto, ad esempio, a febbraio in occasione del Giorno del ricordo. La presidenza croata ha affermato, in occasione della commemorazione, che nel campo di concentramento di Arbe erano state internate circa 15mila persone, di cui diverse migliaia perite per la fame e le difficili condizioni di vita. Gli internati erano in maggioranza sloveni e croati, nonché ebrei provenienti da diverse zone, a testimonianza d'un periodo storico complesso su cui è necessario riflettere.
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