Alla fine ha ceduto alle pressioni e si è dimesso il ministro dell'Amministrazione, Lovro Kuščević, finito nell'occhio del ciclone per presunte malversazioni e speculazioni di carattere patrimoniale e immobiliare sull'Isola di Brazza. Per la precisione ha rimesso il suo incarico nelle mani del premier, Andrej Plenković, che dunque ha accettato le sue dimissioni, dopo che per giorni lo aveva difeso a spada tratta creando malumori all'interno del suo partito, l'HDZ, e della stessa coalizione al potere. Va detto che sulle sue dimissioni avevano insistito sia l'opposizione politica con in testa i Socialdemocratici, che i Popolari alleati di governo.
Kuščević si è dimesso anche da segretario politico dell'HDZ e ora continua la sua attività politica tornando nell'aula parlamentare. “Mi sono deciso a tale passo - ha spiegato - poiché le accuse infondate a mio carico rappresentano un grosso peso sia per il governo che per il partito”. Le accuse nei suoi confronti riguardano la mancata iscrizione nel catasto della sua villa affittata ai turisti e la ridestinazione d'uso di alcuni terreni nel comune isolano di Nerezišće di cui è stato sindaco. Ebbene, come scrive la stampa croata, certi terreni acquistati dalla moglie a basso prezzo come coltivabili, sono stati poi rivenduti a un costo molto maggiore, come lotti edificabili. Sulla vicenda sta indagando l'Uskok, l'ufficio contro la corruzione e criminalità organizzata.
Valmer Cusma