Il capo dello stato Milanović ha ora dai 30 ai 60 giorni di tempo per indire le parlamentari che potrebbero svolgersi dunque in una delle quattro domeniche tra il 21 giugno e il 12 luglio prossimi. La proposta del governo è stata votata da 105 dei 151 deputati. 8 i contrari, 3 gli astenuti, gli altri assenti. L’opposizione non ha potuto far altro che ribadire quanto va dicendo in queste ultime settimane ovvero che l’anticipazione della consultazione- che si sarebbe dovuta svolgere a fine anno- è un attacco alla democrazia. L’accadizeta, il partito di maggioranza però ha fatto bene i propri calcoli e vuole capitalizzare il successo registrato nella gestione dell’epidemia causata da coronavirus. Non è stata amministrata altrettanto bene invece la situazione del dopo-terremoto che ha colpito il 22 marzo scorso la capitale e alcune zone limitrofe tanto che dinanzi alla sede del Sabor sono proseguite le manifestazioni e le proteste di alcuni gruppi di sinistra che hanno riservato fischi al premier Plenković e al sindaco di Zagabria, Bandić criticati per la mancata approvazione di una particolare normativa per la ricostruzione. Il Parlamento invece ha accolto l’assestamento di Bilancio e ha eletto Zlata Hrvoj Šipek a Procuratore generale dello stato. Andrà a sostituire Dražen Jelenić dimessosi, qualche mese fa, in seguito allo scandalo sulle Logge massoniche alle quali era legato. Ora comunque, l’attenzione è rivolta tutta al presidente Milanović e alla data che indicherà per le parlamentari. “Terrò conto di vari fattori e in primo luogo della situazione epidemiologica” ha dichiarato qualche giorno fa” il capo dello stato sottolineando che “per il paese è importante arrivare quanto prima ad un governo forte e stabile”.
Lionella Puasin Acquavita