Mentre la Protezione civile sta definendo le sanzioni pecuniarie per chi viola le misure epidemiologiche, in primo luogo l’uso della mascherina, la chiesa in Croazia interpreta a proprio comodo le regole nella dimensione religiosa. Infatti, alcuni portali scrivono che alle sante messe per la prima domenica dell’avvento c’erano molti più fedeli del limite stabilito di 25. “La nostra chiesa e’ grande e ci possono stare più fedeli” hanno risposto ai giornalisti i parroci, precisando che comunque viene rispettato il distanziamento sociale e l’obbligo della mascherina. Sulla stessa linea di pensiero i fedeli, per diversi dei quali sarebbe ingiusto mantenere aperti senza limitazioni i negozi e allo stesso tempo limitare il numero dei partecipanti alle messe. E in fatto di violazione delle regole, sembra averla combinata grossa il segretario di stato presso il Ministero dei reduci Stjepan Sučić. Come risulta dal verbale della polizia, Sučić era stato sorpreso dagli agenti in un locale di Vukovar, alle prime ore di sabato scorso, dopo l’entrata in vigore del lockdown per i bar e ristoranti del paese, fino al 21 dicembre prossimo. Alla richiesta di esibire i documenti, il funzionario sarebbe andato su tutte le furie demolendo una porta e offendendo gli agenti, come dire “Ma sapete chi sono io?” Il suo comportamento è stato subito condannato dall’Ufficio del premier e nelle prossime ore, dopo l’esatta valutazione di quanto successo, per Sučič dovrebbe scattare come minimo la sospensione dall’incarico. Sempre in relazione alla pandemia da Fiume giunge un’allarmante notizia. Ben il 12,7 percento degli studenti universitari durante il primo lockdown ha avuto pensieri suicidi, quasi il doppio che in condizioni normali. Il dato è stato esposto alla conferenza scientifica sul tema “Covid-19 messaggi” dalla dottoressa Ivanka Živčić Bećirević a capo del Consultorio universitario.
Valmer Cusma