Da domani, dunque, anche in Croazia bar e ristoranti chiusi con la possibilità di fornire servizio da asporto, chiuse palestre e centri ricreativi con sospensione degli allenamenti e gare sportive ad eccezione di quelle di prima, seconda e terza categoria che si svolgono senza pubblico. Divieto generale di assembramento ma con la possibilità di svolgere alcune manifestazioni con un massimo di venti persone, numeri limitati anche per musei cinema e teatri mente si interrompono tutte le attività dei gruppi artistici amatoriali. Non più di dieci persone per gli incontri famigliari, privati, niente matrimoni, funerali con al massimo 25 persone e tante potranno seguire pure le funzioni religiose nelle chiese con le autorità ecclesiastiche invitate ad adottare la formula online per i riti. Rimangono aperti con gli orari abituali negozi e centri commerciali nonché campeggi ed alberghi, questi ultimi potranno fornire servizio di ristorazione interno. Non chiudono invece come inizialmente previsto le Scuole Medie superiori ma i fondatori- comuni o regioni- possono decidere autonomamente il modello da adottare per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Misure che come rilevato dal premier Plenković rimarranno in vigore almeno fino il 21 dicembre prossimo quando in base agli eventuali nuovi dati si deciderà se prorogarle o meno. "Siamo contrari al blocco totale delle attività e al coprifuoco" ha aggiunto il capo del governo convinto che se ci sarà responsabilità' si riuscirà ad arginare la pandemia e alleggerire la pressione sul sistema sanitario e sugli ospedali.
A Zagabria intanto serie di incontri tra i responsabili di diversi ministeri con le varie associazioni economico-imprenditoriali per stabilire gli eventuali e possibili aiuti ai settori più colpiti dalla crisi scatenata dal coronavirus. Intanto alla vigilia dell'introduzione delle nuove misure appello al premier Plenković sottoscritto da tutti i sindaci e dal presidente della Regione Istriana contrari alla chiusura di bar e ristoranti. "Sono servizi - che visti i numerosi controlli ed ispezioni- non minacciano in alcun modo l' aggravamento della situazione epidemiologica" affermano le autorità della penisola richiedendo un approccio selettivo e regionale anche per quanto riguarda l'introduzione dei nuovi provvedimenti e ricordano l' impeccabile gestione sia nei mesi estivi che nella prima fase dell' epidemia. "Abbiamo reagito ed avviato la stretta una decina di giorni prima delle altre aree del paese bloccando la diffusione del virus e diventando prima regione free-covid del paese" rileva il comunicato nel quale le autorità istriane sostengono che pure attualmente -e nonostante l' alto numero di contagi giornalieri- la situazione è sotto controllo.
Come spiegato ieri dal capo dell' Unità di crisi istriana, Dino Kozlevac, intervenuto alla televisione croata questa fase autunnale dell' epidemia è stata caratterizzata inizialmente da un numero alto di casi importati dalle altre aree del paese, in primo luogo da studenti che frequentano le Università di Fiume e Zagabria. "Ora il virus si sta espandendo principalmente tra i nuclei famigliari e tra persone che sono già in isolamento" ha affermato Kozlevac rilevando che anche grazie ad un lavoro coordinato e sistematico con gli epidemiologi ed il settore sanitario in genere si riesce stabilire immediatamente e anche isolare i contatti avuti dalle persone positive.

(lpa)

Foto: EPA
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