Negozi, centri commerciali e altri esercizi di vendita potranno essere aperti 16 domenica all' anno. Un modello che - a detta del premier Plenković - garantisce un buon equilibrio tra diritto dei lavoratori, vita famigliare e funzionamento qualitativo delle attività legate all’approvvigionamento specie nei periodi festivi e durante la stagione turistica. La normativa, che dovrebbe entrare in vigore il primo giugno prossimo e che stabilisce tutta un’altra serie di regole quali ad esempio il tetto massimo di ore settimanali, assegna ai singoli soggetti commerciali la scelta delle domeniche di apertura che sarà fatta - si dice- in base alle necessità individuali e alle esigenze del territorio. Naturalmente è elencata pure tutta una serie di eccezioni che interessano i negozi operanti all’interno di stazioni, aeroporti, ospedali, marine, distributori di benzina, musei e così via. Deroghe saranno acconsentite pure per la vendita nei mercati cittadini, alle fiere o nel corso di altre manifestazioni culturali. Le edicole potranno operare nei giorni festivi dalle 7 alle 13. Le novità, peraltro già discusse qualche mese fa in prima lettura e poi pure nell’ambito delle modifiche della Legge sul lavoro, sono state accolte con una salva di critiche da parte dell’opposizione. Quella di sinistra afferma che non si tratta di un divieto del lavoro domenicale bensì solo di un divieto di vendita poiché non regola le attività di produzione e trasporto legate al commercio e che sono permesse anche nei giorni di festa. I partiti di destra la definiscono una mossa populistica volta ad assecondare la Chiesa in vista della prossima tornata elettorale e affermano che vietare il lavoro rappresenta una limitazione e che lo stato dovrebbe adottare piuttosto meccanismi validi per garantire una adeguata retribuzione del lavoro domenicale.
(lpa)