Nuova metodologia per la raccolta dei dati statistici. Lo stabilisce la Commissione europea che con un decreto fa archiviare il tradizionale censimento che viene organizzato ogni dieci anni. Sarà sostituto dal registro amministrativo che aggiornerà i dati- su famiglie, abitazioni, istruzione e così via- annualmente. Come dichiarato da alcuni responsabili dell'Istituto nazionale di statistica, dal 2025, la Croazia sarà obbligata a inviare alcuni dati annuali all'Eurostat per contribuire al processo decisionale basato sull'evidenza. Naturalmente è stato concesso un periodo di armonizzazione che permetterà al paese di adattarsi alla direttiva e passare così dalla raccolta dati a carattere universale, casa per casa a quella combinata, per arrivare infine al cosiddetto censimento permanente della popolazione e delle abitazioni. E poiché nel paese sono appena in fase di costituzione i registri amministrativi che stanno alla base dei registri statistici della popolazione, l'Istat croato prevede che il censimento in programma nel 2031 sarà combinato. In questo contesto viene fatto l'esempio dell' Estonia che pur avendo formato i registri, nel rilevamento del 2021 è stata costretta a realizzare il classico sondaggio per quanto riguarda le dichiarazioni di religione, appartenenza nazionale, stato di nascita dei genitori, cambiamento di residenza e così via. Domande che invece - come quella sull'appartenenza nazionale - alcuni paesi europei non includono nei questionari e che anche la Croazia, anche se è poco probabile, potrebbe decidere di cancellare. "Siamo all'inizio di un percorso complesso" dicono gli esperti e aggiungono: "Al momento disponiamo di alcuni registri parziali come quello sui pensionati, sugli iscritti alle scuole, sulle assicurazioni sanitarie ma vanno organizzati- per includerli in un sistema unico- quelli su edifici e abitazioni, nuclei famigliari e popolazione".
(lpa)