Manca ormai soltanto una settimana alle elezioni amministrative in Croazia. La campagna elettorale si fa sempre più infuocata, soprattutto nei principali centri del Paese, dove i risultati delle amministrative rappresenteranno un importante test politico per i partiti che vanno per la maggiore. I riflettori sono puntati soprattutto su Fiume e Zagabria. Nel capoluogo quarnerino, il Partito socialdemocratico al potere ormai da trent'anni, questa volta potrebbe rischiare grosso. Il suo candidato sindaco Marko Filipović è sì in testa, stando ai sondaggi, però è tallonato da vicino dall'indipendente Davor Štimac. Imporsi a Fiume, nella loro roccaforte storica, per i socialdemocratici a questo punto è un fatto di prestigio: ne va del loro rating anche a livello nazionale. Nella capitale invece il favorito è Tomislav Tomašević di Možemo, uno schieramento emergente di centrosinistra che potrebbe essere definito come il Podemos croato. I principali sfidanti, praticamente appaiati, sono il socialdemocratico Joško Klisović e il leader del Movimento patriottico Miroslav Škoro. Però non dappertutto ci sarà battaglia domenica 16 maggio. Nel 10 p.c. delle autonomie locali circa, ossia in 555 Città e Comuni, è già noto il nome del sindaco, in quanto in queste località è in lizza un solo candidato. L'Accadizeta del premier Andrej Plenković così si è assicurata la vittoria fin d'ora in 4 Città e 44 Comuni. In Istria sono già noti i primi cittadini di sette località. Ad esempio, a Cittanova è scontata la riconferma del dietino Anteo Milos e a Visinada quella del socialdemocratico Marko Ferenac. La Commissione elettorale nazionale intanto ha emanato le indicazioni tecniche per le operazioni di voto, alla luce dell'emergenza sanitaria innescata dalla pandemia da coronavirus. Negli spazi chiusi la mascherina e il distanziamento sociale saranno obbligatori per tutti, inclusi gli elettori. A questi ultimi si raccomanda di misurarsi la temperatura la mattina delle elezioni prima di recarsi ai seggi.
Dario Saftich