Il governo croato preme sull'acceleratore e vuole arrivare a Venezia con il consenso del Sabor che sicuramente non mancherà poiché Zagabria ha salutato l'iniziativa partita dall'Italia e ha tirato fuori dai cassetti la documentazione pronta – sembra - da tanto tempo. Tutte le forze politiche sostengono la Zona economica esclusiva con qualche divergenza riguardante tempistica e modalità. "Sarebbe dovuta arrivare prima", dicono alcuni, "è il completamento del cammino intrapreso nel 2003", affermano altri, riferendosi alla proclamazione del ZERP, la Zona di protezione ecologica e della pesca, che tante polemiche aveva suscitato proprio da parte italiana e slovena.
Della stessa opinione la Segretaria di stato agli Esteri, Andreja Metelko Zgombić, che intervenuta alla radio nazionale e riferendosi all'Italia ha affermato: "Stiamo chiudendo il percorso avviato 17 anni fa; ora intraprenderemo le consultazioni per la delimitazione dell'area, un procedimento non semplice, ma che non dovrebbe prolungarsi troppo visto che abbiamo già definita la fascia epicontinentale che logicamente dovrebbe essere il punto di partenza per ulteriori accordi". Per quanto riguarda la Slovenia invece la Metelko Zgombić ha detto: "Abbiamo informato Lubiana delle nostre intenzioni; la sentenza arbitrale sui confini che noi non accettiamo mentre gli sloveni sì, stabilisce chiaramente che non hanno diritti particolari sulla nostra fascia ZERP e visto che appoggiano l'arbitrato non dovrebbero avere nulla contro la proclamazione della ZEE visto che si tratta di un'area marittima che si protende dalle nostre coste verso l'Italia".
(lpa)