Pensionati croati sempre più poveri. L’allarme- che, del resto non denuncia alcuna novità, ma ripresenta una pluriennale triste realtà- è stato lanciato ieri dalla piattaforma “Pensionati insieme” che raggruppa una serie di partiti politici e associazioni di categoria. “Nonostante gli ultimi aumenti delle pensioni non siamo in grado di sostenere il drastico aumento dei prezzi”, rileva il comunicato nel quale forti critiche vengono lanciate al comparto commerciale che ha gonfiato a dismisura i prezzi dei prodotti alimentari e dei generi di prima necessità , ma anche a quello dei servizi. “La cupidigia dei negozianti, ristoratori, affittacamere indirizzati al turismo e al guadagno facile, ci sta mettendo in ginocchio”, fanno sapere e invitano la cittadinanza a boicottare prodotti e servizi che registrano un ingiustificato aumento dei costi. “Non intendiamo desistere dalla battaglia e rinunciare alle nostre richieste indirizzate al governo” avvertono ancora i pensionati che da tempo reclamano - tra le altre cose - nuovi parametri per il calcolo delle mensilità e una pensione minima di almeno 615 euro. Ricordiamo che ad inizio estate il Partito croato dei pensionati aveva inviato in procedura parlamentare una dichiarazione sui loro diritti contenente 11 punti tra i quali c’ è quello di un aumento annuale delle quiescenze pari al 10 per cento onde arrivare in quattro anni ad una pensione media che si aggiri al 50 per cento dello stipendio medio. Ad aprile il rapporto era del 39 per cento circa. In attesa di decisioni politiche concrete i pensionati si stanno mobilitando per una serie di manifestazioni di protesta ad autunno perché dicono “è arrivata l’ora di porre fine all’agonia di oltre mezzo milione di anziani che vivono sotto la soglia di povertà”.
(lpa)