Nei 30 giorni di apertura, la data room del Gruppo Uljanik allestita al cantiere Scoglio Olivi di Pola, è stata visitata da sei investitori interessati a risollevare le sorti dello stesso Scoglio Olivi e del 3 maggio di Fiume che insieme formano il Gruppo Uljanik, venutosi a trovare sull'orlo dell'abisso. Dopo la visione della documentazione sulla gestione, hanno avanzato proposte concrete, però ufficialmente al momento nulla viene dato a sapere. Bisognerà attendere l'inizio della prossima settimana quando la direzione aziendale si recherà a Zagabria, al Ministero dell'Economia per portare e valutare insieme le offerte ricevute. Stando a fonti ufficiose sarebbero due.
La prima del gruppo DIV proprietario anche del cantiere Brodosplit di Spalato e qui ci sarebbe anche un ruolo della Fincantieri di Trieste ma specificatamente solo per il cantiere fiumano. La seconda offerta, quella del Gruppo Scenic australiano per il quale a Pola si sta ultimando una lussuosa nave per crociere polari. Non si esclude un'offerta da parte del gruppo ucraino Smart e delle compagnie cinese e tedesca i cui rappresentanti sono pure stati nella data room. Per i sindacati comunque è accettabile qualsiasi offerta che mantenga in vita la cantieristica e i posti di lavoro.
Intanto mentre si attende di conoscere ufficialmente le offerte degli investitori interessati, la quotazione delle azioni del Gruppo Uljanik alla Borsa di Zagabria sono salite di ben l'80%, segno che c’è ottimismo circa il suo futuro. Da notare che ultimamente non si parla più di business immobiliare all'interno di Scoglio Olivi. “A noi – così il presidente della direzione, Emil Bulić – interessa soltanto la cantieristica".
Valmer Cusma