Finalmente una notte senza traumi da nuove scosse di assestamento per la martoriata popolazione della regione di Sisak e della Moslavina duramente colpita dal devastante sisma del 29 dicembre scorso. A dire il vero ne è stata registrata una di soli 1,5 gradi Richter, senza conseguenze. Quello odierno per i terremotati è stato un risveglio molto freddo, a -9 gradi. E prosegue la valutazione dei danni che si stanno rivelando più gravi rispetto alle stime iniziali. Risultano inagibili 2.467 costruzioni e temporaneamente fuori uso 4.144. Sono stati denunciati danni su 45.000. Ma come affermano gli esperti i danni non sono solo materiali ma riguardano anche la salute mentale delle persone che a migliaia hanno gia' richiesto supporto psicologico per l'ansia, l'incertezza del domani e la paura di cui non riescono a liberarsi.
Intanto prosegue la sistemazione dei terremotati nei container abitativi arrivati da varie parti della Croazia e d'Europa. Lo stato ha messo a loro disposizione gli alloggi di sua proprietà. Al momento vi si sono insediate 37 famiglie per un totale di 102 persone. Ora l'attenzione si sposta sempre più sulla ricostruzione delle città devastate dal sisma, Petrinja, Glina e Sisak, per la quale si valuta che ci vorranno circa 10 anni. Per il ministro dell'Edilizia, assetto territoriale e patrimonio statale Darko Horvat sarà importante non ripetere gli errori commessi nella ricostruzione postbellica, risultata lacunosa sia nella fase della progettazione che dell'esecuzione nonchè della supervisione dei lavori. Carenze che come si è visto, hanno avuto per conseguenza il crollo delle case e costruzioni che se ricostruite a regola d'arte avrebbero resistito al sisma.
Valmer Cusma
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