Accettando l'incarico ministeriale affidatogli dal premier Andrej Plenković, Radovan Fuchs aveva dichiarato di voler accettare la sfida, quella sulle modalità dell'inizio del nuovo anno scolastico, cui manca poco più di un mese. Dopo la didattica a distanza causa coronavirus della primavera scorsa, intende riportare in aula alunni e studenti, come dichiarato al quotidiano Jutarnji List. In questo senso afferma di aver già avviato un giro di consultazioni sul tema con i rappresentanti delle agenzie incluse nel sistema scolastico, delle reti informatiche, dei sindacati, dei presidi e fondatori delle scuole senza dimenticare ovviamente gli epidemiologi e il Comando nazionale della protezione civile. "La priorità" così il ministro "è il ritorno in aula" però tutto dipenderà dalla situazione epidemiologica del momento sulla quale è impossibile fare previsioni. Secondo Radovan Fuchs, nel caso della penetrazione del virus in qualche scuola, non dovrebbe scattare il lockdown generale, ma a livello locale, con chiusura limitata a singole classi, scuole, città o regioni. "In questa eventualità" spiega ancora "le lezioni verrebbero organizzate on line, però sicuramente per un numero minore di alunni. In ogni caso“ conclude ”entro l'inizio delle lezioni è necessario definire un dettagliato piano con diverse varianti onde non lasciare nulla al caso".
Valmer Cusma