Tappa di quella che è la prima visita al vicino paese per il capo del governo la località di Subotica, nella Regione della Vojvodina dove arriva su invito degli esponenti della minoranza croata e dove assisterà all’inaugurazione della ”Casa croata“, un nuovo centro culturale finanziato completamente da Zagabria che ha investito un milione 800 mila euro. Nell’occasione incontra l’omologa serba Ana Brnabić per un colloquio incentrato sulla collaborazione bilaterale in campo economico, sulla tutela delle rispettive minoranze e sul percorso europeo di Belgrado.
Una visita che va a segnare - concordano i media croati e serbi - il disgelo nelle relazioni tra i due stati a più di trent’ anni dal conflitto che ha insanguinato i Balcani occidentali e portato alla disgregazione dell’ex federativa jugoslava. Una normalizzazione che arriva dopo l’inclusione del leader dell’Alleanza democratica dei croati della Vojvodina, Tomislav Žigmanov nel governo di Belgrado. Nominato ministro per i diritti umani, le minoranze e il dialogo sociale nell’ottobre del 2022, Žigmanov si sta prodigando molto per riallacciare il dialogo tra i due paesi. E in questo contesto vanno ricordate le visite informali a Zagabria dello stesso Žigmanov e del ministro degli esteri Ivica Dačić per il Natale ortodosso e quella della premier Brnobić lo scorso aprile. A pesare però sulla normalizzazione delle relazioni - racconta la stampa croata - l’irrisolto problema dei mille 812 croati scomparsi durante il conflitto. “Si tratta di una questione umana, civile alla quale dobbiamo avere risposto”, ha detto nei giorni scorsi il capo diplomazia Grlić Radman reputando “non ancora maturi i tempi per un incontro tra Plenković e il presidente serbo Vučić”. Zagabria comunque sostiene il cammino europeo e i suoi sforzi di adesione all’UE, ma allo stesso tempo si dichiara preoccupata per il grado di tutela garantito alla propria minoranza e auspica l’ istituzionalizzazione della rappresentatività parlamentare così come garantito ai serbi di Croazia. Sono all’incirca 40 mila i croati che – oggi - vivono in Serbia e abitano soprattutto alcune aree della Vojvodina, un quinto di quelli registrati sessanta anni fa.
(lpa)