“La liberalizzazione della circolazione all’interno delle singole regioni- ancora non tutte- non ha portato ad un grande aumento della mobilità e generalmente continuano a spostarsi solo le persone che ne hanno reale bisogno o necessità”. Questa la valutazione degli esperti secondo i quali la revoca della misura che limitava gli spostamenti entro i confini comunali può avere un buon effetto psicologico specie nelle persone che lamentavano una compressione delle libertà. L’avvertimento di rimanere a casa rimane sempre e comunque valido mentre l’attenzione del paese si sta spostando sulle altre limitazioni prorogate fino al 4 maggio prossimo quali chiusure di giardini pubblici, parchi, aree gioco ma anche di servizi di artigianato: parrucchieri, estetisti, sarti per fare degli esempi, di negozi specializzati, ristoranti, bar, caffetterie. Continua a far discutere la chiusura di una ventina di locali zagabresi che avevano licenza di lavorare con sistema d’asporto o consegne a domicilio. Gli ispettori hanno messo i sigilli per irregolarità nell’applicazione delle norme igieniche -sanitarie dettate da coronavirus. Sul fatto si è soffermato pure il presidente Milanović critico nei confronti dell’intransigenza degli ispettori mentre Goran Selanec, giudice della Corte costituzionale sul suo profilo Facebook ha affermato che le misure devono essere proporzionate, commisurate alla straordinarietà della situazione ma che se portati dinanzi all’alta corte i provvedimenti degli ispettori difficilmente riuscirebbero a superare il vaglio di legittimità costituzionale.
Lionella Pausin Acquavita