C’è una seconda vittima di coronavirus in Croazia. Si tratta di un 74.enne zagabrese che aveva patologie pregresse. Nelle ultime 24 ore, 53 casi in più, numero inferiore se comparato a quelli dei giorni scorsi con mercoledi 63 e martedi 69 infetti. “Le misure restrittive adottate stanno dando dei risultati”, ha affermato il ministro alla Sanita' Beroš. Dopo Zagabria, la Regione istriana mantiene il secondo posto per numero d’infetti: 40 con gli ultimi tre registrati provengono uno da Pola e due da Visignano, questi ultimi sarebbero legati ai primi focolai dell’umaghese. Preoccupato, il sindaco visignanese, Angelo Mattich ha richiesto alle autorità la totale chiusura del piccolo comune istriano abitato da 2 mila 500 persone sparse in ben 74 frazioni. Ritenuto non necessario per il momento il blocco di Biograd-Zaravecchia dove in seguito al contagio di un paziente e un medico quasi 700 persone sono state messe in isolamento. In quarantena invece i 2mila e 500 abitanti dell’isola di Murter che è stata decretata zona rossa. Il trend di queste ultime ore sembra essere quello di procedere con i test su un numero sempre maggiore di persone e specie dopo la messa in funzione dei laboratori di Osijek e Fiume, altri due potrebbero venir aperti a Zara e Varaždin. Intanto il ministro degli interni Božinović ha affermato che si sta cercando di agevolare il lavoro dei camionisti che dopo viaggi all’estero vengono messi in isolamento o quarantena. Se si fermeranno in Croazia per meno di 24 ore potranno soggiornare nel loro automezzo, caricare la merce e riprendere il viaggio.
(lpa)