“Voli internazionali interrotti, si va verso la sospensione di quelli interni che sono già ridotti al minimo. Tutti gli aeroporti, tranne quello di Dubrovnik, rimarranno comunque aperti per assicurare eventuali trasporti di emergenza” ha affermato stamattina il ministro degli interni Božinović. ”Ci dobbiamo rendere conto che il nostro modo di vivere è cambiato e lo sarà ancora per molto tempo” ha detto il capo dell’Unita’ di crisi nazionale. Nel paese si contano 36 nuovi contagi, con un numero complessivo di 418 ammalati. Dieci sono collegati al respiratore, tutti con patologie pregresse. In Istria si registrano 3 nuovi casi che portano a 35 il numero dei contagi. ”Le misure introdotte stanno dando qualche risultato ma non va assolutamente abbassata la guardia perché il nemico non va sottovalutato” ha detto il ministro alla sanità Beroš respingendo le lamentale sulla carenza di dispositivi di protezione per il personale medico-sanitario. “L’impegno per garantire la sicurezza di quanti lavorano è costante” ha aggiunto il responsabile dell’ente per la salute pubblica. Intanto il presidente del Parlamento Jandroković ha dichiarato che inviterà la Corte Costituzionale a esprimersi sui provvedimenti che limitano le libertà dei cittadini. “La cosa più importante è la loro tutela, la salvaguardia della vita e della salute ma dobbiamo tener conto della democrazia” ha detto Jandroković secondo il quale va definito se le misure restrittive vengono introdotte in base all’ articolo 17 della Costituzione che richiede il consenso dei due terzi del Sabor o in base ad altri articoli che non lo richiedono.
Lionella Pausin Acquavita