I cittadini della Croazia sono sempre più poveri. Più di un terzo ha difficoltà a sbarcare il lunario e solo un quinto arriva alla fine del mese in maniera tranquilla, senza ansia. Il 51.7% dei cittadini non è in grado di far fronte a spese impreviste. Un tanto emerge dai dati diffusi dall’Ufficio centrale di statistica sugli indicatori di povertà ed esclusione sociale relativi al 2019. L’altr’anno la soglia di povertà per le famiglie di un componente era di 363 euro mentre per quelle composte da padre madre e due figli era di 760 euro. Considerando che la pensione media in Croazia è di 335 euro mensili, risulta che sono poveri tutti coloro che la percepiscono circa la metà dei pensionati, come pure le famiglie con il reddito equivalente alla paga mediana pari a 749 euro. Un altro dato poco confortante: la metà dei cittadini in Croazia non può permettersi una settimana di ferie annuali per tutta la famiglia.
E il 19 ottobre scatterà una mazzata per le persone o famiglie indebitate. Ossia 319.000 pignoramenti a fronte di debiti complessivi pari a 2,15 miliardi di euro. Per la precisione in quella data cesserà la moratoria di sei mesi sui pignoramenti introdotta dal governo nell’aprile scorso quale misura di sostegno a favore delle persone e famiglie in difficoltà colpite dalle pandemia. Per l’associazione Blokirani, cioè dei cittadini con il conto bloccato, è inamissibile che in tutto questo tempo non sia stata modificata la legge sul pignoramento in modo da venire incontro a chi causa il Covid -19 si è visto ridurre le entrate o addirittura ha perso il lavoro.
Valmer Cusma
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