Primo a denunciare il disservizio, il parlamentare DDI, Emil Daus che già ad inizio giugno aveva avvertito del problema della lentezza nella consegna della posta in Istria. Riportando alcuni esempi concreti, con ritardi superiori alle tre settimane, il dietino aveva sottolineato la serietà del problema ricordando che la corrispondenza comprende bollette che vanno saldate entro una certa data, ma anche documentazione medica o in genere altre pratiche che vanno sbrigate nei termini previsti.
“Una situazione assurda con pensioni e aiuti sociali che ritardano di 15 giorni, solleciti di pagamento che arrivano prima delle fatture, controlli medici saltati per mancata consegna dell’impegnativa”, aveva raccontato Daus sollecitando un’immediata soluzione del problema.
Problema che sembra investire anche altre parti della Croazia e dunque non solo l’Istria. Lo testimoniano vari articoli di giornale che parlano di una situazione caotica pure in alcune zone della Dalmazia mentre oggi il quotidiano di Fiume “Novi List” pubblica un reportage che denuncia disagi nell’ area di Abbazia. Riportando alcune dichiarazioni delle Poste croate, il giornale scrive che la situazione potrebbe stabilizzarsi in questi primi giorni di agosto. L’impresa fa capire che le difficoltà sono il frutto di una serie di coincidenze diverse.
Solo il servizio di consegna pacchi e aumentato del 30 percento rispetto all’ anno scorso mentre allo stesso tempo si è registrata - e per varie ragioni- una carenza di personale che colpisce pure altri settori. Le Poste croate sono sicure che nuove assunzioni e l’aumento dei salari del 25 per cento deciso ad inizio luglio faranno tornare la situazione alla normalità.
Lionella Pausin Acquavita