Oggi la Galeb, il natante che fu del maresciallo Tito, ha lasciato Fiume per raggiungere il cantiere dove sarà restaurata e trasformata in un museo a lui dedicato. Un progetto, fortemente voluto dal sindaco della città quarnerina Vojko Obersnel, che ha scatenato polemiche fuori e dentro la Croazia, tanto da raggiungere la Commissione europea alla quale lo scorso martedì è stata presentata un’interrogazione sui fondi europei che verranno utilizzati per il restauro firmata da europarlamentari italiani e croati.
Un’interrogazione alla Commissione europea è stata presentata due giorni fa su proposta dell’ eurodeputato Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia per chiedere delucidazioni sullo stanziamento di 9 milioni e 259 mila euro per Fiume Capitale Europea della cultura, che tra le varie attività proposte vede anche la ristrutturazione della nave Galeb di Tito.
“Io faccio parte di Fratelli d’Italia che a sua volta è all’interno del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei”, ci spiega Procaccini, “e visto che il capogruppo di FDI in Campidoglio Andrea De Priamo mi aveva sollecitato un’azione rispetto alla notizia, che io ritengono sconcertante, secondo la quale l’UE finanzierebbe non tanto il restauro per diversi milioni di euro della nave Galeb, ma di fatto la realizzazione di un museo memoriale in onore del Maresciallo Tito, ho deciso di presentare questa interrogazione”.
Lo scandalo secondo l’eurodeputato starebbe non tanto nel fatto che l’UE finanzi la ristrutturazione di questa imbarcazione, ma “nell’uso che se ne vorrebbe fare”. “Visto che si ritiene utile creare un memoriale dedicato ad uno dei peggiori dittatori comunisti del secolo scorso”, afferma Procaccini, “non si poteva stare zitti”.
Nell’interrogazione si chiede, quindi, alla Commissione Europea se non si ritenga che un’iniziativa di questo genere non rischi di “andare contro quanto affermato dal Parlamento europeo all’interno della Risoluzione del 19 settembre 2019 sull'importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa che condannava il comunismo ed il nazismo rispetto alla storia del secolo scorso”.
“Questa iniziativa di fatto è un tradimento di quella mozione”, ci spiega Procaccini, “ tanto che la nostra domanda alla Commissione di spiegarci se non ritiene scandaloso che l’Europa finanzi un monumento a Tito vede tra i sottoscrittori non solo colleghi di Fratelli di Italia, ma anche l’eurodeputata croata Ruža Tomašić; della quale, quando ne ho parlato , avevo paura di urtare la suscettibilità, mentre lei per prima ha ricordato come i croati siano stati anche vittime di Tito, come gli italiani con la ben nota pulizia etnica ed anche tanti altri di diverse nazionalità e che perciò sarebbe uno scempio che i soldi dei cittadini europei venissero utilizzati per realizzare un memoriale a Tito”.
Una risposta è attesa nelle prossime settimane, anche se nei prossimi giorni prenderanno già il via i lavori di riconversione del natante in museo che dovrebbero durare un anno e costare all’incirca 8 milioni di euro.
Barbara Costamagna