La Croazia allenta la morsa ai confini e irrigidisce quella interna. Da domani -primo aprile - scattano i nuovi provvedimenti per l'entrata nel paese mentre si fanno più rigorose le misure interne. Per l'ingresso in Croazia - dalla mezzanotte - basta dunque il certificato di negatività del test rapido e non più di quello molecolare; si allunga dagli attuali tre a sei mesi l'entrata libera per chi è guarito da Covid-19 mentre le frontiere sono aperte per i vaccinati. Sono praticamente queste le novità introdotte dal nuovo decreto dell'Unità di crisi in vigore dal primo e fino al 15 di aprile. Se da un lato - anche in concomitanza con le festività pasquali - si cerca di agevolare la circolazione dall'altro, l'aumento settimanale dei contagi che ha raggiunto il 47 per cento, obbliga ad introdurre nuovi provvedimenti a livello nazionale. Le misure adottate lunedì dalla Contea Litoraneo-Montana che registra l'incidenza maggiore, e martedì da quella istriana che comunque continua a essere la più virtuosa a livello nazionale, saranno allargate a tutto il paese. Didattica a distanza, limitazione degli assembramenti e feste private, divieto di allenamenti e gare sportive negli spazi chiusi sono solo alcune delle misure alle quali ci si dovrà nuovamente adeguare mentre saranno incrementati vigilanza e controlli in autobus, negozi, centri fitness e negli spazi aperti di bar e ristoranti che - comunque - continueranno a lavorare. Per quanto riguarda l'obbligo dell'uso della mascherina pure all'aperto, adottato ad esempio a Zagabria, l'Unità di crisi nazionale ha specificato che "queste vanno usate quando si e' in luoghi ad alta concentrazione di persone".
Lionella Pausin Acquavita