Attesa ai primi di marzo, la sistemazione delle tabelle con gli odonimi storici in Cittavecchia, potrebbe avvenire entro qualche giorno. L’assicurazione arriva dall’ufficio del sindaco fiumano, Vojko Obersnel che, sostenitore dell’iniziativa, non ne ha mai nascosto delicatezza e complessità. Slittata di parecchie settimane, ora nel capoluogo quarnerino si spera - e lo fa la componente italiana assieme agli altri cittadini autoctoni- che il posizionamento delle tabelle arrivi almeno prima delle celebrazioni dei patroni San Vito e Modesto, festa molto sentita a Fiume che, ricordiamo, l’ anno prossimo sarà Capitale europea della cultura. Motto prescelto “Il porto delle diversità”, diversità che però nell’area, molto spesso, vengono omesse e non rispettate. Una prassi che ci riconduce al caso dei pannelli informativi relativi al progetto “Piccola barca” collocati sul lungomare che da Fiume porta ad Abbazia e fino a Ica e dove –come segnalato giorni fa dal quotidiano “La voce del Popolo” è assente la lingua italiana. Finanziata con fondi europei del programma transfrontaliero Interreg Croazia-Slovenia, l’iniziativa, che include anche i comuni di Isola e Pirano e altri enti del Litorale sloveno, si pone come obiettivo la tutela e la promozione del patrimonio marittimo, storico e cantieristico dell’ area d’interesse. Sembra però che nel Quarnero siano prevalse motivazioni economiche e sui pannelli con didascalie quadrilunghi oltre che alle doverose spiegazioni in lingua croata, slovena e inglese –come dettato dalle direttive europee- all’italiano è stata preferita la lingua tedesca perché i tedeschi,come spiegato, sono al primo posto tra i turisti dell’area. Un’area attenta agli ospiti ma purtroppo incurante e distratta nei confronti di una parte dei propri cittadini: quelli di nazionalità italiana.
Lionella Pausin Acquavita